Verso il nuovo governo
Salvini a Di Maio: unica strada governo centrodestra-M5s. Il Pd resta il mio avversario
Intanto il leader della Lega - che non chiude a una figura terza per la formazione del nuovo esecutivo - replica a Di Maio dal profilo Facebook: "C'è chi chiude il forno, c'è chi cura l'orto" dopo che ieri aveva annunciato l'intenzione di chiudere, in assenza di risposte, il dialogo con la Lega o con il Pd per la formazione di un governo
Di Maio intanto continua ad escludere convergenze con la Lega soprattutto perchè Salvini non intende sganciarsi da Silvio Berlusconi, che di certo - spiega - non rappresenta il simbolo del cambiamento: il leader della Lega "si sta ssumendo una responsabiità storica nel continuare a volersi legare" a lui . Dunque, a questo punto, nessun punto d'incontro.
A questo punto Di Maio continua a tenere aperta la porta al Pd, anche se diversi esponenti Dem - in questi 40 giorni che sono trascorsi dall'appuntamento alle urne - non fanno altro che sottolineare che non vogliono avere nulla a che fare con i 5Stelle. Ivan Scalfarotto - dai microfoni di Rai di Radio anch'io - ha tenuto a sottolineare - "non siamo pronti ad aprire il nostro forno". E il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, spiega: "Non abbiamo mai rifiutato il confronto con nessuno, non ci tiriamo fuori dalle responsabilità, diciamo solo che non si può fare un governo con chiunque pur di fare un governo".
Non con chiunque pur di fare un governo. Noi alternativi a Lega e M5s. Oggi a @monicaguerzoni per il @Corriere https://t.co/LRk51B8Ae3
— Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) 17 aprile 2018
A gettare ulteriore acqua sul fuoco arriva puntuale - dal suo profilo twitter - il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che scrive in modo provocatorio, tirando in ballo gli esponenti del Partito Democratico: "Governino M5S e Lega. Continuiamo a ripeterlo come in una seduta di training autogeno. Ma cosa accade se non formano il Governo? Abbiamo una proposta per il Paese? Perchè se non l'abbiamo allora non stiamo facendo politica ma tattica. E così non si va da nessuna parte".
Intanto è giallo su una presunta apertura dell'ex premier, Matteo Renzi ad un governo con Movimento 5Stelle e Lega. Il suo portavoce - con un comunicato - ha smentito quanto riportato oggi dal quotidiano 'La Stampa'. "L'articolo odierno dal titolo: Renzi, 'un governo del Presidente se ci stanno grillini e leghisti' - scrive - è totalmente privo di fondamento e non rappresenta in alcun modo il pensiero di Renzi".
Un mezzo stop ai 5 Stelle arriva anche dal candidato alla guida della regione Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, che esclude "un'alleanza Lega-Cinque stelle perché il centrodestra come coalizione ha vinto le elezioni", ma è cosciente che: "Dai Cinque stelle bisogna partire senza veti, partiamo dai punti fondamentali per fare un governo, abolizione legge Fornero, immigrazione, tasse. Ma se vale la logica 'io devo fare il premier' e quello non lo voglio perché mi sta antipatico, si torna alla prima Repubblica e alla spartizione dei ministri e noi non ci stiamo".
Sulla "politica dei due forni" di Luigi Di Maio interviene - con tono ironico - anche il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni con un tweet: "Ricorda sinistramente la prima repubblica. #GigginoPomicino".
Quella della politica dei “due forni” ricorda sinistramente la prima repubblica. #GigginoPomicino
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 17 aprile 2018
Dal fronte Forza Italia, Mariastella Gelmini invita le forze in campo a tirare le somme perchè al Paese serve presto un governo. Per questo spiega, riferendosi a un possibile incarico alla presidente Casellati: "Non tiro a indovinare, aspetto la decisione del presidente della repubblica. Certamente la Casellati è una persona forte, capace e adeguata. Ma rendiamoci conto che non c'è tempo da perdere".