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POLITICA

Il dibattito

Dopo il naufragio, la politica si interroga. Salvini: "Ora blocchi navali". Il Pd: "Sciacallo"

Prime reazioni del mondo politico alla tragedia del canale di Sicilia. Il leader del Carroccio attacca: "Morti sulla coscienza di Renzi e Alfano". Di Maio: "L'Italia da sola non ce la fa". Brunetta: "Il governo cincischia"

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, segue con allarme la vicenda del naufragio del barcone di migranti nel canale di Sicilia. Il Capo dello Stato fin dalle prime ore di domenica segue con attenzione la vicenda ed è in contatto con palazzo Chigi. Intanto il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha parlato di quanto accaduto a 63 miglia dalle coste libiche con il commissario europeo per l'immigrazione Dimitris Avramopoulos. Il commissario ha confermato che sarà a Roma giovedì 23 aprile.

Ma oltre alle prese di posizione istituzionali, immancabile è anche il dibattito politico su come reagire di fronte all'emergenza dei profughi in mare che continua a mietere vittime nel Mediterraneo. Il primo a farsi sentire è il leader della Lega nord, Matteo Salvini. "Cos'è cambiato a diciotto mesi da Lampedusa? Servono altri settecento morti per bloccare le partenze? Se le istituzioni Ue hanno un senso ci vuole tanto a organizzare dei blocchi navali e identificare chi è immigrato clandestino e chi è rifugiato? Non so più come dirlo. L'ipocrisia di Renzi e Alfano crea morti", dice il segretario del Carroccio.

"Mentre i nostri uomini raccolgono i cadaveri e salvano vite nel Mediterraneo, gli sciacalli speculano in diretta tv. Nauseante", scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, con riferimento alle accuse mosse al governo da Salvini. "E' indecente, è una vergogna, è una bestialità liquidare questa tragedia con un tweet come ha fatto Matteo Salvini, strumentalizzando queste morti, dicendo che sono sulla coscienza del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro Alfano", replica Alessandra Moretti, candidata alla presidenza del Veneto per il centrosinistra, annunciando lo stop alla sua campagna elettorale per il naufragio di migranti in Sicilia.  

Arriva una presa di posizione anche dal Movimento 5 Stelle. "Dobbiamo mettere in condizione questi disperati di trovare non l'Italia ma l'Europa. Significa non pensare che il nostro Paese possa sobbarcarsi il disastro dei fenomeni migratori": a dirlo il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, il quale sulla tragedia del Canale di Sicilia dice: "Aspettiamo informazioni certe sui numeri". Per Di Maio "questi viaggi della speranza si fermano cominciando a non fare più industria bellica in questo Paese".

"Lutto, rabbia, dolore, angoscia, vergogna. Non è una tragedia ma una strage. Non ci si può più limitare ad appelli all'Europa degli egoismi. Occorre agire per stroncare sulla costa i preparativi di invasione e di morte. Era già tutto scritto. E il nostro governo ha cincischiato con diplomazia e comunicati tremebondi. Agiamo noi, e le spese detraiamole dal nostro contributo a Bruxelles", dice Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.  

"A livello operativo Triton e la spesa europea sono palesemente insufficienti e il peso dei soccorsi viene sostenuto quasi completamente dall'Italia. A livello normativo si devono rivedere le procedure europee di asilo. A livello politico bisogna rafforzare la cooperazione dell'Unione con i Paesi di origine e transito dei migranti e in generale si impone una nuova politica europea per il Grande Mediterraneo che è fonte di minacce ma anche di grandi opportunità". A dirlo è il presidente del Senato, Pietro Grasso.
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