POLITICA
Tour elettorale
Salvini in Sicilia: nessun accordo con Pd e sinistra, con M5S potrei parlare
"Mi confronterei volentieri con loro - ha osservato allora Salvini - per chiedere se veramente vogliono fare opposizione per tutta la vita, o vogliono governare"
E, non a caso, nel suo primo appuntamento pubblico in Sicilia, il leader del Carroccio pone subito un paletto, sul caldissimo tema degli impresentabili, tra Lega e FI: "Se fossi stato in Forza Italia avrei detto pi di un 'no' o tanti no a gente che prometteva voti o finanziamenti. Nella squadra di Musumeci c'è la Lega che garanzia di onestà e cambiamento, perché altri hanno fatto scelte che io non avrei fatto", afferma Salvini. Parole non certo da interpretare, le sue, a cui vanno aggiunti due elementi: il tour nel cuore dell'Isola, con tanto di viaggio di oltre 9 ore da Trapani (da dove partir domani in treno prima dell'alba) a Agrigento (dove arriverà in autobus da Palermo); e il fatto che Salvini sia arrivato in Sicilia all'indomani del clamoroso taglio della parola "Nord" dal simbolo. Un gesto che ha scatenato l'ira di Umberto Bossi e al quale, oggi, il segretario replica cos: "mi danno del fascista, dello xenofobo, ma Bossi sbaglia".
Quella di FI e Lega rischia, insomma, di essere una campagna asintotica in Sicilia con due leader che si avvicinano, corrono per lo stesso obiettivo ma senza mai incontrarsi. Berlusconi, infatti, sarà a Palermo mercoledì e giovedì potrebbe - ma l'appuntamento da confermare - spostarsi a Catania. Dove, invece, è già previsto un comizio di Salvini. L'ipotesi, quindi, potrebbe essere quella di due piazze separate salvo colpi di scena. Del resto, oggi, dalle pagine de La Sicilia Berlusconi sembra quasi lanciare una sfida: la guida del prossimo governo "spetterà al partito che prende più voti nella coalizione", afferma il Cavaliere. E, poche ore dopo, Salvini replica avvertendo l'alleato che un programma unitario va firmato "prima del voto". Un voto in vista del quale la performance della Lega e di FI in Sicilia potrebbe influenzare, non poco, gli equilibri della coalizione.