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POLITICA

Orlando: Di Maio scelga tra noi e la Lega

Salvini: unico dialogo che rispetta voto è Lega-M5s. Fico: partiti dialoghino per formare governo

Secondo il leader del Carroccio, centrodestra e M5S "devono avere la responsabilità di mettersi a un tavolo e ragionare di pensioni, tasse, giovani, Europa, giustizia, scuola, lavoro. Io sono pronto a farlo anche domani. Se qualcuno non ha voglia di farlo e non si sente in grado di governare, lo dica"

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Un Salvini determinato, con le idee chiare, pronto a tornare al voto se tutti rimangono sulle proprie posizioni e che non intende assolutamente tradire la volontà degli elettori: il governo lo forma chi ha vinto - ribadisce da giorni - e fa fatica a capire il grillino Luigi Di Maio che ha aperto al Pd per "dare presto un esecutivo agli italiani":  "Se Di Maio, come a parole dice, vuole rispettare il voto degli italiani, l'unico dialogo possibile è  Lega-5 Stelle - spiega il leader della Lega,  a margine di un incontro con i cittadini a Redipuglia (Gorizia) - Lui parla di nuovo, ma se per nuovo intende andare a colazione con Renzi o con la Boschi ha uno strano concetto di nuovo".

Secondo il leader del Carroccio, centrodestra e M5S "devono avere la responsabilità di mettersi a un tavolo e ragionare di pensioni, tasse, giovani, Europa, giustizia, scuola, lavoro. Io sono pronto a farlo anche domani. Se qualcuno non ha voglia di farlo e non si sente in grado di governare, lo dica". "Di veto in veto in veto non si va lontani".  "A Di Maio - poi dice Salvini a Rainews24 - chiederò un incontro volentieri prima del secondo giro di consultazioni al Colle. Su una possibile intesa è piuttosto sicuro Salvini: "Ci sono il 51% di possibilità di fare governo tra centrodestra e Cinquestelle" dice incontrando imprenditori friulani. Il segretario leghista ha poi smentito che ci siano altri vertici in agenda del centrodestra: "esiste il telefono" ha tagliato corto. E aggiunge: "Il dialogo con i 5 stelle è possibile se la smettono di porre veti e di mettersi al centro del mondo, visto che sono arrivati secondi e non primi". Il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni invita il leader del Carroccio - nel possibile faccia a faccia - ad essere molto chiaro con Di Maio e di non arretrare di un passo: "spiegagli bene - sottolinea - che non riuscirà a dividerci. Saranno i Cinque Stelle a dover decidere cosa vogliono fare". E prosegue: "Sarebbe veramente assurdo, fuori dal mondo che i partiti che sono arrivati secondo e terzo, cioè M5S e Pd, possano governare insieme e mandare all'opposizione il centrodestra premiato dagli elettori con il 37%. È ora di finirla con gli esecutivi che nascono da inciuci e da operazioni di palazzo". 

Salvini infine torna ad attaccare il Pd con il quale esclude categoricamente "qualsiasi accordo di governo" perchè "ha mal governato negli ultimi anni".  

Un invito al dialogo, a cercare un punto d'incontro tra le forze politiche arriva anche da Forza Italia. La portavoce della Comunicazione, Deborah Bergamini in nota nota chiede al Parlamento a non sottrarsi dalle resposabilità: "Siamo consapevoli che non tutto il programma elettorale del centrodestra, che è pur sempre quello che ha ricevuto il maggior consenso da parte degli italiani, possa essere interamente recepito dal Parlamento, ma ci sono misure come la lotta alla povertà, il sostegno al lavoro, specie a quello dei giovani, il rafforzamento della sicurezza per i cittadini, che dovrebbero rappresentare un minimo comune denominatore per tutti i partiti. Quindi, ci aspettiamo dal Parlamento un atteggiamento di maturità, che non si volti dall'altra parte e non si sottragga dalle sue responsabilità verso il Paese e i cittadini, i quali chiedono alla politica risposte concrete e immediate".  

Ma tra le fila di Forza Italia c'è anche chi proprio non digerisce un governo targato Lega-5Stelle: "Io non lo voto, non lo voterò mai. Sarò da solo, sarò con altri dieci o con altri cento; ma non lo voto - dice Renato Brunetta dalle pagine del Corriere -  Non possiamo allearci con un movimento che tributa una standing-ovation al pm Di Matteo, che dà del mafioso al nostro leader, Silvio Berlusconi. Se qualcuno dentro Forza Italia se la sente, lo faccia. Io no". 

Fico: gruppi parlamentari dialoghino per dare governo al Paese
Un invito al dialogo arriva anche dal Presidente della Camera, Roberto Fico: "I gruppi parlamentari secondo me devono dialogare fino in fondo per cercare di risolvere i problemi che affliggono il paese: lotta alla povertà ma anche lotta alla corruzione o annullare gli incidenti sul lavoro con misure e controlli molto più adeguati. Io auspico che i gruppi parlamentari dialoghino per fare un governo che risolva questi problemi" ha detto ai microfoni del Gr1. Fico poi aggiunge: "Dobbiamo senza dubbio combattere i privilegi che fanno parte dei costi della politica e dobbiamo razionalizzare i costi della Camera, senza ridurre i costi della democrazia". 

Orlando: Di Maio scelga tra noi e la Lega
Il Pd intanto cerca di ricucire gli strappi interni dopo la sconfitta alle urne e ragiona sul da farsi dopo che i 5 Stelle gli hanno teso la mano. Il ministro uscente della giustizia Andrea Orlando dai microfoni di Radio Capital invita alla cautela: "Il Pd non deve temere l'incontro con M5s ma prima Di Maio chiuda alla Lega. Secondo Orlando l'apertura dei 5 stelle è "strumentale" ma acquisirebbe "una diversa serietà se il leader grillino esplicitasse il merito del contratto e soprattutto chiudesse a un'alleanza con la Lega". Sulla stessa lunghezza d'onda Emanuele Fiano che all'invito di Di Maio a sotterrare l'ascia di guerra replica: "Ci hanno sbattuto in faccia la condivisione dei ruoli istituzionali per la prima volta nella storia della Repubblica. Ci hanno detto, ricavandone un grande consenso, che abbiamo fatto solo cose orribili nel corso del nostro mandato. Se ci presentassero un programma di cose reali da fare al Governo noi potremmo fare il polo di opposizione costruttiva e magari certe volte convergere su alcune manovre".
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