Migranti. Il prefetto di Trapani: le mani della criminalità sull'accoglienza

07 giugno 2014Approfittando dell'emergenza sbarchi "la criminalità organizzata ha cercato di inserirsi nel sistema dell'accoglienza dei migranti. Ci sono stati soggetti grossi, multinazionali legate a faccendieri locali che non ci piacciono, le quali disponendo di molto denaro si sono proposte dietro facce pulite ma noi le abbiamo individuate e respinte". È la denuncia del prefetto di Trapani Leopoldo Falco che aggiunge: "Chi passa velocemente dall'eolico ai centri per migranti evidentemente ha molte cifre da investire". 

"La Sicilia lavora per tutti"
"La Sicilia è stata lasciata da sola a fronteggiare l'emergenza immigrati. Le navi mercantili che soccorrono i migranti non possono andare oltre la Sicilia e i ponti aerei non ci sono. Cosi' l'Isola come al solito lavora per tutti. Anche Trapani fa la sua parte" ha detto Falco, nel pomeriggio al porto per gestire la macchina dei soccorsi in occasione dello sbarco di 191 migranti. Al momento, la provincia ospita 2100 migranti in 27 strutture, l'ultima aperta oggi a Salemi in occasione dei nuovi arrivi. A questi si aggiungono altri 400 rifugiati accolti in 12 Sprar e 50 extracomunitari reclusi nel Cie di Milo.  

"Un anno per il riconoscimento dell'asilo politico"
"La criticità dell'accoglienza - ha aggiunto - è costituita dalla presenza di un'unica commissione per il rilascio dei permessi di soggiorno per le province di Trapani, Agrigento ed Enna. I tempi di attesa per il riconoscimento dell'asilo politico sono in media di un anno. È inaccettabile". La prefettura è al lavoro per velocizzare l'operato della commissione "ma servirebbero - ha incalzato Falco - almeno una commissione per Agrigento e una seconda per Trapani. Finchè non arriveremo a questo risultato avremo le giuste proteste dei migranti".