ITALIA
L'intervista sul Messaggero e sul Mattino
Scambio embrioni, la presunta madre biologica: se sono miei, voglio quei bambini
"Non voglio essere scambiata per una matta che non riesce ad avere figli e quindi vuole quelli degli altri, desidero solo che sia tutto chiaro. Comunque, non c'è legge che tenga: se gli embrioni sono miei, i piccoli li voglio"
"Non voglio sembrare una matta che vuole i figli degli altri"
"Non potrei vivere con l'idea o il sospetto che ci sono i miei bambini in giro per l'Italia", continua la donna che da tre tenta inutilmente di avere un figlio e i cui embrioni sarebbero stati impiantati nell'utero di un'altra donna. "Non voglio essere scambiata per una matta che non riesce ad avere figli e quindi vuole quelli degli altri - spiega - desidero solo che sia tutto chiaro".
Se ci fosse lo scambio dei figli
Traduce il suo dolore in un calcolo, la donna: "Eravamo quattro aspiranti mamme. Ora tre sono incinte e io no. Se lo scambio degli embrioni è avvenuto tra due delle mamme ora incinte, possono scambiarsi i figli dopo la nascita. Io, invece, che do in cambio? Comunque non c'è legge che tenga: se gli embrioni sono miei, i piccoli li voglio", dichiara la donna, che ha dato mandato all'avvocato Pietro Nicotera di
presentare oggi una denuncia alla Procura di Roma affinché si accertino eventuali errori od omissioni.
"Sospesi nel vuoto"
Sull'ospedale, dice la donna "mi preoccupa il silenzio, nessuno dal centro di infertilità del Pertini si è fatto vivo. Io e mio marito sembriamo sospesi nel vuoto".
Il giorno dell'impianto, la battuta: "Che, vuoi gli embrioni di un'altra?"
Il 4 dicembre scorso, racconta, "ero al mio secondo tentativo di transfer. Mi dovevano essere impiantati tre embrioni di classe A, i migliori. Mi chiamano per seconda. Non faccio in tempo a mettere piede in camera operatoria e mi rispediscono indietro. 'Scusi, ci siamo sbagliati, non è il suo turno'. E subito dopo hanno chiamato una ragazza, sempre del '78 come me e con un cognome simile". "Ho aspettato una mezz'ora. Quando è arrivato il mio turno ho detto, credo a una portantina, una battuta del tipo 'quanto ho dovuto aspettare'. E lei mi ha risposto: 'Che vuoi gli embrioni di un'altra?"', prosegue la donna raccontando di una battuta che oggi fa rabbrividire. La donna, che nel frattempo si è sottoposta ad un terzo tentativo con esito negativo, si fa una domanda: "Poi ho saputo da quella ragazza che anche lei aveva avuto l'impianto di tre embrioni di classe A. Potrebbe essere avvenuto allora l'errore? O quando? Vorrei saperlo".
Il pensiero alla madre incinta
E' a lei che rivolge un pensiero: "Penserà: 'Li ho tenuti per nove mesi nella mia pancia, sono i miei figli'. Ma se gli embrioni, come pare evidente, non sono suoi, neanche i figli lo sono".