POLITICA
Secondo round in diretta streaming
Riforme, incontro tra Pd e M5S. Renzi soddisfatto: "Aperture su molti punti"
I pentastellati presentano la loro proposta di riforma elettorale in cinque punti. Renzi apre al ballotaggio, resta lo scoglio preferenze. Nuove consultazioni con le forze politiche entro il primo agosto
Roma
Un confronto serrato quello tra il Pd e il M5S sulle riforme, il secondo in diretta streaming dopo quello del 25 giugno. Oltre un'ora e mezza di dibattito sulla legge elettorale ma anche sulle altre riforme costituzionali, tra le quali quella del Senato, nell'agenda di governo. "Abbiamo avuto aperture su molti punti, come ad esempio sul ballotaggio" commenta soddisfatto il premier Matteo Renzi. E "sulla riforma del Senato riconoscono che non c'è deriva autoritaria".
I pentastellati si sono presentati con un piano di riforma elettorale alternativo in cinque punti. La proposta si basa su un primo turno proporzionale senza sbarramento e un eventuale secondo turno, qualora nessuna lista superasse il 50%. I punti centrali, come spesso ribadito in questi giorni, doppio turno e preferenze.
Renzi: "Sulle riforme non siamo così lontani"
"Tra la nostra proposta e la vostra non c'è il Rio della Amazzoni c'è un ruscello anche se non è detto che riusciremo a colmarlo" ha detto il premier impegnandosi a cercare un punto di equilibrio nei testi. Renzi ha anche annunciato un nuovo giro ufficiale di consultazioni con tutte le forze politiche entro il primo agosto. In vista di un nuovo confronto con il movimento.
Di Maio: "Pd lento"
Meno entusiasta del premier è invece il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che su Twitter scrive: "Abbiamo incontrato il Pd. Lenti devo dire: hanno rimandato ad un altro tavolo".
Resta scoglio preferenze
Matteo Renzi ha invitato a non perdere tempo, cercando punti di contatto. Il premier ha inoltre riconosciuto ai cinquestelle che "sul ballottaggio c'è apertura". Mentre "lo scoglio preferenze è molto forte. C'è lo scoglio di rappresentanza dei partiti piccoli" ha detto.
M5s: intoccabile elettività del Senato
Renzi ha chiesto a Di Maio i punti intoccabili sulle riforme costituzionali. "Ci siamo già risposti - replica il pentastellato - L'unica cosa su cui non siamo d'accordo, e non è marginale, è la questione della elettività del Senato". Ma non solo. "Non siamo d'accordo sull'aumento delle firme sui referendum di iniziativa popolare. Per quanto riguarda le riforme costituzionali ci piacerebbe discutere di immunità parlamentare. Infine, perché non riduciamo un pò il numero dei deputati?".
Botta e risposta su immunità
Al di là dei tanti botta e risposta sulle singole questioni di merito, alla fine è uno scambio tra Renzi e Luigi Di Maio a dare il senso dell'incontro: "Non mi risponde sull'immunità - attacca il vicepresidente grillino della Camera - forse deve andare ad Arcore a chiedere il permesso...". Replica il premier: "Ad Arcore c'è la sede di un altro partito. Io per fare le riforme accetto anche di prendere degli insulti, di sentirmi dire che sono autoritario, anche dei cambiamenti su questioni marginali...".
Serracchiani: "no a mercimonio"
Botta e risposta sulle perferenze tra Di Maio e Serracchiani. "Siete disposti a cedere sulle preferenze in cambio della governabilità?" ha chiesto il vicepresidente della Camera. Immediata la replica della governatrice dem del Fvg "Perché dovremmo fare un mercimonio della riforma?".
Le delegazioni
Per il Movimento 5 Stelle sono presenti Paola Carinelli, Vito Petrocelli, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Con Matteo Renzi ci sono invece i vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, l'eurodeputata Alessandra Moretti e il sottosegretario Gianclaudio Bressa.
I pentastellati si sono presentati con un piano di riforma elettorale alternativo in cinque punti. La proposta si basa su un primo turno proporzionale senza sbarramento e un eventuale secondo turno, qualora nessuna lista superasse il 50%. I punti centrali, come spesso ribadito in questi giorni, doppio turno e preferenze.
Renzi: "Sulle riforme non siamo così lontani"
"Tra la nostra proposta e la vostra non c'è il Rio della Amazzoni c'è un ruscello anche se non è detto che riusciremo a colmarlo" ha detto il premier impegnandosi a cercare un punto di equilibrio nei testi. Renzi ha anche annunciato un nuovo giro ufficiale di consultazioni con tutte le forze politiche entro il primo agosto. In vista di un nuovo confronto con il movimento.
Di Maio: "Pd lento"
Meno entusiasta del premier è invece il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che su Twitter scrive: "Abbiamo incontrato il Pd. Lenti devo dire: hanno rimandato ad un altro tavolo".
Oggi abbiamo incontrato il Pd. Lenti devo dire: hanno rimandato ad un altro tavolo...dopo 25 giorni di gestazione... http://t.co/sMCu62drVr
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 17 Luglio 2014
Resta scoglio preferenze
Matteo Renzi ha invitato a non perdere tempo, cercando punti di contatto. Il premier ha inoltre riconosciuto ai cinquestelle che "sul ballottaggio c'è apertura". Mentre "lo scoglio preferenze è molto forte. C'è lo scoglio di rappresentanza dei partiti piccoli" ha detto.
M5s: intoccabile elettività del Senato
Renzi ha chiesto a Di Maio i punti intoccabili sulle riforme costituzionali. "Ci siamo già risposti - replica il pentastellato - L'unica cosa su cui non siamo d'accordo, e non è marginale, è la questione della elettività del Senato". Ma non solo. "Non siamo d'accordo sull'aumento delle firme sui referendum di iniziativa popolare. Per quanto riguarda le riforme costituzionali ci piacerebbe discutere di immunità parlamentare. Infine, perché non riduciamo un pò il numero dei deputati?".
Botta e risposta su immunità
Al di là dei tanti botta e risposta sulle singole questioni di merito, alla fine è uno scambio tra Renzi e Luigi Di Maio a dare il senso dell'incontro: "Non mi risponde sull'immunità - attacca il vicepresidente grillino della Camera - forse deve andare ad Arcore a chiedere il permesso...". Replica il premier: "Ad Arcore c'è la sede di un altro partito. Io per fare le riforme accetto anche di prendere degli insulti, di sentirmi dire che sono autoritario, anche dei cambiamenti su questioni marginali...".
Serracchiani: "no a mercimonio"
Botta e risposta sulle perferenze tra Di Maio e Serracchiani. "Siete disposti a cedere sulle preferenze in cambio della governabilità?" ha chiesto il vicepresidente della Camera. Immediata la replica della governatrice dem del Fvg "Perché dovremmo fare un mercimonio della riforma?".
Le delegazioni
Per il Movimento 5 Stelle sono presenti Paola Carinelli, Vito Petrocelli, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Con Matteo Renzi ci sono invece i vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, l'eurodeputata Alessandra Moretti e il sottosegretario Gianclaudio Bressa.