POLITICA
La fiducia del governo sul maxiemendamento
Dl Lavoro è bagarre. M5S in catene: ''schiavi mai''
Concluse le dichiarazioni di voto sulla fiducia chiesta dal Governo sul maxi emendamento interamente sostitutivo del Dl lavoro. Tensioni in aula tra i senatori M5S e Calderoli, protestano anche Forza Italia e Sel
Roma
Votazione in corso sul maxi- emendamento interamente sostitutivo del dl lavoro, sul quale il governo ha posto questa mattina la fiducia (fiducia che arriva dopo quella già incassata alla Camera). Una seduta, quella a Palazzo Madama, caratterizzata dalla proteste dei senatori del Movimento Cinque Stelle che si sono incatenati e ammannettati tra loro, con indosso le magliette con la scritta "Schiavi mai". La seduta è stata sospesa per qualche minuto. Tensioni tra i senatori del M5S e Calderoli. "Non ci muoviamo e ci dovrete portare via con la forza" dichiara la senatrice pentastellata Nunzia Catalfo. Dura la risposta di Calderoli: "Ora vado a cercare i fabbri e in un modo o nell'altro uscirete di qui". Proteste anche di Forza Italia e Sel.
Le novità del testo
Il testo del dl Lavoro, che introduce parecchie novità come le penali (ma non l'assunzione obbligata) per chi sfora il tetto del 20% dei dipendenti a tempo determinato, l'apprendistato e il limite dei 5 contratti, sempre a tempo determinato, nel limite dei tre anni, arriva al Senato dopo le modifiche in Commissione Lavoro che hanno recepito le richieste soprattutto del Nuovo Centrodestra. Modifiche che non sono piaciute a sindacati e sinistra Pd che, alla Camera, era riuscita a far votare un testo diverso da quello iniziale del governo. Testo che non era però piaciuto a Ncd e Sc, che avevano subito chiesto modifiche al Senato e che si sono risolte in quella che per il minstro del lavoro Giuliano Poletti è "buona mediazione".
M5S: è un Precari Act
"Ancora una volta il Parlamento viene espropriato delle sue funzioni" attacca il capogruppo grillino al Senato Maurizio Buccarella. "Il ministro Boschi arriva inaspettatamente in aula per presentare in barba a tutto il lavoro svolto in commissione e in Parlamento, un maxi emendamento su cui il governo chiede la fiducia sul Job Act rinominato 'Precari Act': significa che il lavoro fatto da tutti i nostri portavoce in Senato verrà buttato nel wc come se nulla fosse".
Sel: no a massacro sociale
"Sel non voterà mai misure da massacro sociale come quella che viene imposta oggi con la fiducia" ha affermato il senatore di Sel Giovanni Barozzino, ex operaio alla Fiat di Melfi. "Questa legge - precisa il senatore - confligge frontalmente non solo con la civiltà del lavoro, con la democrazia e con la Costituzione, ma persino con le direttive europee".
FI: un compromesso al ribasso
"Un altro voto di fiducia e un altro testo inadeguato, un altro strappo e un'altra improvvisazione, un'altra promessa non mantenuta: il decreto lavoro emendato in Commissione è frutto di un compromesso al ribasso su un progetto che partiva insufficiente e che invece di ridare la speranza, la toglie a chi non trova lavoro e a chi l'ha perso" ha detto la senatrice Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama.
Le novità del testo
Il testo del dl Lavoro, che introduce parecchie novità come le penali (ma non l'assunzione obbligata) per chi sfora il tetto del 20% dei dipendenti a tempo determinato, l'apprendistato e il limite dei 5 contratti, sempre a tempo determinato, nel limite dei tre anni, arriva al Senato dopo le modifiche in Commissione Lavoro che hanno recepito le richieste soprattutto del Nuovo Centrodestra. Modifiche che non sono piaciute a sindacati e sinistra Pd che, alla Camera, era riuscita a far votare un testo diverso da quello iniziale del governo. Testo che non era però piaciuto a Ncd e Sc, che avevano subito chiesto modifiche al Senato e che si sono risolte in quella che per il minstro del lavoro Giuliano Poletti è "buona mediazione".
M5S: è un Precari Act
"Ancora una volta il Parlamento viene espropriato delle sue funzioni" attacca il capogruppo grillino al Senato Maurizio Buccarella. "Il ministro Boschi arriva inaspettatamente in aula per presentare in barba a tutto il lavoro svolto in commissione e in Parlamento, un maxi emendamento su cui il governo chiede la fiducia sul Job Act rinominato 'Precari Act': significa che il lavoro fatto da tutti i nostri portavoce in Senato verrà buttato nel wc come se nulla fosse".
Sel: no a massacro sociale
"Sel non voterà mai misure da massacro sociale come quella che viene imposta oggi con la fiducia" ha affermato il senatore di Sel Giovanni Barozzino, ex operaio alla Fiat di Melfi. "Questa legge - precisa il senatore - confligge frontalmente non solo con la civiltà del lavoro, con la democrazia e con la Costituzione, ma persino con le direttive europee".
FI: un compromesso al ribasso
"Un altro voto di fiducia e un altro testo inadeguato, un altro strappo e un'altra improvvisazione, un'altra promessa non mantenuta: il decreto lavoro emendato in Commissione è frutto di un compromesso al ribasso su un progetto che partiva insufficiente e che invece di ridare la speranza, la toglie a chi non trova lavoro e a chi l'ha perso" ha detto la senatrice Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama.