POLITICA
Manovra in Aula
La legge di stabilità arriva alla Camera. Il governo opta per tre voti di fiducia separati
Si inizia di mattina, via libera entro domenica sera. Al Senato sarà da risolvere il nodo del taglio alle Regioni
La trattativa con le Regioni
Alla Camera, al termine di una serrata trattativa con l'Anci, il governo è riuscito ad alleggerire l'onere dei tagli ai Comuni: l'importo rimane identico ma la spending imposta alle amministrazioni locali viene in qualche modo compensata da altre misure di allentamento del patto di stabilità e di rinegoziazione dei mutui. Con le Regioni si preannuncia un percorso analogo. "Siamo pronti a incontrarle e lo faremo nei prossimi giorni", ha annunciato il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, proprio al termine della Conferenza unificata. Il governo riconosce infatti il peso dei tagli contenuto nella legge di stabilità ma allo stesso tempo, ha chiarito ancora il sottosegretario, "non è disponibile a rivedere i saldi". Nulla è comunque escluso sulle richieste di modifica avanzate dai presidenti delle Regioni sia sul Fondo sanitario nazionale che sul patto di stabilità verticale. A palazzo Madama è stata anche rimandata all'ultimo momento la questione social card.
La questione della social card
Il clamore sollevato dalla norma necessaria per compensare Poste del servizio reso a favore degli extracomunitari fra gennaio e marzo 2014 ha sollevato talmente tanto clamore da costringere il governo a ritirare l'emendamento in vista di una riformulazione più chiara. Resta inoltre sospesa anche l'istituzione della local tax. Da più parti si era ipotizzata l'idea che l'accorpamento di Imu e Tasi promesso dal governo per il 2015 potesse trovare come strumento legislativo proprio la manovra durante il passaggio al Senato. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, non si è voluto sbilanciare. Ribadendo che nel governo è in corso un'attenta valutazione di una semplificazione della tassazione sulla casa, il ministro non ha infatti voluto confermare se le novità arriveranno o meno con un emendamento al Senato.