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ITALIA

#nondimentichiamoli

Terremoto. A un mese da scossa vittime salgono a 298. Renzi: "Basta piangere dopo, fare prevenzione"

Attualmente sono circa 3 mila le persone assistite, 2.500 ancora in tenda. Ci vorrà però ancora del tempo, circa 7 mesi, per l’arrivo delle casette in legno. L'impegno della Rai sui luoghi del sisma

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Sale a 298 il numero totale delle vittime del terremoto che ha colpito l'Italia centrale. Ad un mese esatto dalla prima scossa, è morto un anziano di Amatrice Renato Marsicola, 94 anni, che dopo la scossa era stato ricoverato nell'ospedale San Salvatore di L'Aquila, nel reparto di rianimazione e da qui trasferito in geriatria tre settimane dopo. Con il suo decesso il numero delle vittime nel solo territorio del reatino, che ha avuto il maggior numero di perdite, sale a 247. Circa 3mila, invece, sono le persone ospitate nelle aree di accoglienza e negli alberghi, numero sceso progressivamente dal 5 settembre quando si era registrato la quota maggiore di persone accolte, pari a 4.800. In questi giorni si sta procedendo alla progressiva chiusura dei campi e si sta lavorando per l'accoglienza in alloggi temporanei. Proseguono le verifiche di agibilità: dal 29 agosto ne sono state realizzate 754, di cui 648 su plessi scolastici: tra questi ultimi 466 sono stati ritenuti agibili (quasi il 72%). I sopralluoghi sulle abitazioni private sono stati fino 8.185 e quasi il 47% degli edifici è stato dichiarato agibile (quasi il 47%). Per quanto riguarda i beni culturali sono oltre 800 gli immobili su cui sono stati fatti controlli. Ci vorrà però ancora del tempo, circa 7 mesi, per l’arrivo delle casette in legno. Il decreto sulla ricostruzione sarà pronto per il 2-3 ottobre.

Inoltre, a un mese dal terremoto che nella notte del 24 agosto, alle 3 e 36, devastò Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, la terra non smette di tremare. Venerdì sera alle 22.03 una scossa di magnitudo 3,8 è stata avvertita tra Norcia, Accumoli e Arquata del Tronto. 

Renzi: basta piangere il giorno dopo, fare prevenzione
"238 persone salvate, ma da Presidente del Consiglio vi dico che non basta essere bravi nell'emergenza". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matte  Renzi ricordando che oggi è un mese dal giorno del terremoto in Centro Italia, durante un intervento a un'iniziativa a favore del "sì" al referendum costituzionale al Teatro Metastasio di Prato.

"Oggi dobbiamo prendere un impegno, è dura piangere il giorno dopo tutte le volte, è dura vedere le vittime del dissesto idrogeologico - ha aggiunto Renzi -. Da babbo mi sono sentito di fare una proposta a tutti i partiti politici: mettiamo da parte le distinzioni politiche, litighiamo su riforme, legge elettorale, Jobs act ma sul punto fondamentale della tutela del territorio dei nostri figli facciamo un patto comune. E' nata Casa Italia. Mettiamo in campo un cambiamento: anzichè piangere il giorno dopo o essere bravi nell'emergenza pensiamo alle prossime generazioni".

"Il nostro Paese ricostruirà i territori colpiti del terremoto come erano prima e più belli di prima" - ha sottolineato ieri il premier in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il nostro obiettivo - ha proseguito - per le prime e le seconde case e per gli esercizi commerciali, è riportare tutto a come era prima. La ricostruzione non sarà un fatto strettamente amministrativo. Valorizzeremo le comunità", ha ribadito. "Il mio primo pensiero- ha detto Renzi- va alle vittime, alle famiglie, ai sopravvissuti e a chi cerca di ricominciare a vivere sapendo che nulla sarà più come prima". Ora, anche se "i riflettori si abbassano, questo non toglie niente al loro dolore e nostro dovere di farci carico alle sofferenze". Renzi torna infine a ringraziare tutti coloro che sono "intervenuti nell'emergenza". La ricostruzione post terremoto – ha continuato è sempre problematica ma non sarà mai un fatto amministrativo, serve un forte senso delle comunità".  

Errani: decreto entro 3 ottobre, risarcimenti chiari    
"Il decreto, che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri non oltre il 2 o 3 ottobre proporrà, e questa è una scelta importante, un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e dunque non ci troveremo in una situazione nella quale ogni anno dovremo discutere le quote per il risarcimento". Lo ha detto il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. "Tutti i danni saranno riconosciuti puntualmente e ovunque. Questo terremoto è arrivato lontano".  

Curcio : danni per 3-4 miliardi, ma cifra forse in difetto
"Per quello che abbiamo potuto vedere, le cifre sui danni dovrebbero aggirarsi sui 3-4 miliardi, ma non sono numeri certi, forse vanno letti anche in difetto". Lo ha detto il capo del dipartimento Protezione civile, Fabrizio Curcio. Facendo il punto sulla macchina dei soccorsi Curcio ha detto:  "A oggi abbiamo 3.000 assistiti, di cui 2.500 ancora in tenda. La nostra priorità è chiudere le tendopoli, ma dobbiamo essere seri, la data la stiamo costruendo, perché  le condizioni non permettono di dare delle date". "Il problema e' anche di psicologia e di rapporti con il territorio, ci sono problemi anche per far rientrare la gente nelle case agibili", ha aggiunto. "Questo fine settimana ci sarà una riduzione importante, c'è la convinzione di molti di poter lasciare le tendopoli", ha proseguito Curcio. Intanto si sta lavorando all'attivazione del Fondo di solidarietà europeo: “E’ un lavoro importante che ci consentirà di accedere a delle risorse che saranno non meno di 3-4 miliardi, ma è una cifra assolutamente orientativa".  

Messa per vittime: "Interessi non prevalgano su ricostruzione"
Nessun evento, nessuna manifestazione ma solo una messa a suffragio delle vittime. Ad Amatrice, paese del Reatino distrutto dal terremoto dello scorso 24 agosto, si ricorda così il violento sisma. Una messa nel campo sportivo vicino l'istituto Minozzi, alla quale hanno preso parte le autorità locali, il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, e il sottosegretario Claudio De Vincenti. Dure e convinte le parole di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti. "Non prevalgano interessi nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto un mese fa. Stiamo per essere consegnati nelle mani degli uomini. Più concretamente, nelle mani delle istituzioni che ci hanno assicurato che questi luoghi torneranno a vivere come e meglio di prima. Ma anche nelle mani di chi dovrà tradurre questo impegno senza lasciarsi fuorviare da altri interessi", ha ammonito Pompili come riferisce il Sir. "E soprattutto nelle nostre mani che non possono restare inerti o nostalgiche, ma debbono ritrovare l'energia e la voglia di ricostruire insieme. Soltanto così il soffio vitale che c'è in ognuno di noi tornerà a far risplendere il sole su questa terra. Ne sono un presagio i nostri ragazzi e i nostri bambini, ancorché intontiti e paurosi", ha osservato il vescovo di Rieti.

L'impegno della Rai sui luoghi colpiti dal sisma
A un mese dal sisma, la rai realizza uno speciale di tre giorni (23, 24 e 25 settembre) in diretta dai luoghi del sisma. Titolo dell'iniziativa: "3.36 #nondimentichiamoli". Un lungo racconto con trasmissioni e approfondimenti e dirette, con servizi, ospiti e testimonianze che si alternano su RaiNews24, Tg3, Tgr e Radio 1. 

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