Coronavirus
Trump, non siamo fatti per lo shutdown, torneremo presto a fare affari
"Questo è un problema medico. Non consentiremo che si trasformi in un problema finanziario di lungo periodo", ha aggiunto, pur riconoscendo che l'epidemia è destinata ad allargarsi"
"Se fosse per i medici, chiuderebbero tutto il mondo", ha rimarcato il tycoon, davanti ad una sala stampa semi vuota, dopo la notizia di un possibile caso di contagio tra i colleghi. Assente anche l'immunologo Anthony Fauci, della task force della Casa Bianca contro il coronavirus, che in più di un'occasione ha preso le distanze da Trump. Fauci "non concorda" sulla necessità di riaprire il Paese, ha detto il presidente, precisando che l'assenza del super virologo è dovuta semplicemente ad un altro impegno. "L'America tornerà presto ad essere aperta per affari", ha assicurato il comandante in capo. "Questo è un problema medico. Non consentiremo che si trasformi in un problema finanziario di lungo periodo", ha aggiunto, pur riconoscendo che l'epidemia è destinata ad allargarsi. I contagi negli Usa hanno superato quota 40.000 e i morti sono oltre 500, ovvero 100 in più in un giorno. "Alcune parti della nazione sono state duramente impattate, altre solo marginalmente", ha osservato Trump, citando ad esempio il Nebraska, l'Idaho e l'Iowa. "Perché dovremmo chiudere tutto il Paese?". Durante la conferenza stampa, il presidente si è scherzosamente allontanato dalla dottoressa Deborah Birx, sempre della task force, perché ha avuto la febbre nel weekend. Si è poi complimentato con la Federal Reserve per l'iniezione straordinaria di liquidità e ha reso noto che la first lady Melania si è fatta il test del coronavirus ed è risultata negativa.