Coronavirus
I timori di uno "scenario inglese" con l'arrivo dell'inverno
Pregliasco: "Forse in atto colpo di coda del virus"
Preoccupazione dal virologo dell'università di Milano per una risalita della pandemia facilitata dalle aperture
Perchè questa lieve flessione dei contagiati
Secondo Pregliasco la causa maggiore di questo rialzo, è da addebitare a diversi elementi assieme: prima le aperture, poi una vaccinazione che è andata molto bene ma poi ha avuto un rallentamento, e soprattutto "questa grande libertà che è quella che incide maggiormente, perchè accumula una grossa quantità di contatti". L'alert, il segnale di allarme, secondo il virologo è quando l'incidenza oltrepasserà la soglia dei 50 casi ogni 100mila - come da protocolli si sicurezza stabiliti dall'ISS - ma "è meglio anticipare le misure, che attendere di essere nell'emergenza".
L'importanza della terza dose
La soluzione per evitare di trovarsi come nello scenario inglese è di puntare sulla terza dose: "Bisogna considerare a questo punto anche una rivaccinazione dei più giovani, quelli sotto i 60 anni, a 6 mesi dalla seconda dose".
Sileri: "Contagi in Regno Unito? La differenza la fa il Green Pass"
E sul tema, l'intervista ad "Un giorno da pecora", su Rai Radio 1 del sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri: "Credo che un aumento dei casi avverrà in tutta Europa, ma non credo così significativo come nel Regno Unito. Noi abbiamo una cosa in più: il Green pass".
Secondo Sileri il certificato verde è anche un ottimo strumento diagnostico, perchè chi non si vaccina fa il tampone: il grosso aumento di tamponi fa uscire fuori il sommerso di positivo altrimenti non tracciati. Il risultato, è una bassa circolazione del virus: "Ecco la differenza tra noi ed il Regno Unito".