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Coronavirus

'Per tornare in presenza serve responsabilità'

Vaccino. Bianchi: "No obbligo per insegnanti ma forte appello"

"Se vogliamo tornare in presenza il nostro invito è che tutti si rendano responsabili e quindi colgano l'occasione che viene offerta di potersi vaccinare" spiega il ministro dell'Istruzione. Floridia: "Accolgo con favore l'indicazione alle Regioni del Commissario Francesco Figliuolo, che ha chiesto corsie preferenziali per i docenti negli hub vaccinali"

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"Allo stato attuale non c'è nessuna ipotesi di obbligo. Non abbiamo in mente di farlo, però c'è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva. Facciamo un appello perché tutti possano vaccinarsi, proprio nel senso di una solidarietà  collettiva". Così il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo a Repubblica delle Idee a Bologna, in merito all'obbligo vaccinale per il personale scolastico.

Il ministro poi frena sulla possibilità di esentare dalla dad, in caso di focolai nel prossimo anno scolastico, solo gli studenti vaccinati, proposta arrivata nei giorni scorsi dall'assessore regionale dell'Emilia-Romagna Raffaele Donini. Ma non è quello di vincolare le lezioni in presenza al vaccino l'orientamento del ministero. "No, da parte nostra c'è a livello nazionale questa impostazione - risponde Bianchi ai cronisti - per cui se vogliamo tornare in presenza il nostro invito è che tutti si rendano responsabili e quindi colgano l'occasione che viene offerta di potersi vaccinare". Per quanto riguarda invece un'altra iniziativa della Regione, istituire punti vaccinali mobili davanti alle scuole già a settembre per favorire la vaccinazione dei ragazzi dai 12 ai 19 anni, "questo è nella disponibilità delle Regioni", dice il ministro.

"La riapertura non è un problema del governo ma di tutti. La scuola è il luogo in cui si cresce e per questo dev'essere in presenza. Ma dobbiamo occuparcene tutti" dice ancora Bianchi. A chi dalla platea ha urlato "occupatene tu", Bianchi ha risposto: "Io me ne sto già occupando, voglio che te ne occupi anche tu. Non è un problema soltanto del governo- ha ribadito il ministro innervosito - io me ne sto occupando giorno e notte, da quando sono arrivato. Mi impegno a continuare la battaglia. Il Cts ci informa che esistono ancora problemi sanitari e noi ne teniamo conto, ma ci sono diverse responsabilità che stiamo contemperando".

"Questa è una battaglia che sto facendo, ma non dimentichiamoci che la pandemia non è finita e ci vuole più responsabilità da parte di tutti - ha ribadito Bianchi- Dobbiamo tenere in considerazione il rischio. Dobbiamo essere attentissimi". Durante il dibattito, animato dalle domande degli studenti, Anna, 19 anni, ha auspicato che in caso di altre misure restrittive "la scuola sia l'ultima a chiudere, dopo i bar e i ristoranti". "Su questo - ha risposto il ministro - Sono d'accordissimo. Ma la scuola ha più responsabilità, perché è il luogo in cui si sta di più, in cui si vive di più".
 
Floridia: "Professori si vaccinino, a settembre tutti in classe"
"Accolgo con favore  l'indicazione alle Regioni del Commissario Francesco Figliuolo, che ha chiesto corsie preferenziali per i docenti negli hub vaccinali. Una richiesta che assume rilevanza soprattutto per quelle regioni la cui percentuale di professori vaccinati risulta particolarmente bassa, come la Sicilia e le province autonome di Trento e di Bolzano" sottolinea la sottosegretaria all'istruzione Barbara Floridia, senatrice M5S. 

"È opportuno tuttavia aggiungere che in ogni caso a livello nazionale la percentuale di docenti vaccinati è molto alta, e supera ampiamente la quota del 70% - prosegue - Dobbiamo accelerare ulteriormente con le vaccinazioni, ma la riapertura in presenza a settembre non è in alcun modo a rischio, ovviamente mantenendo le misure di sicurezza soprattutto per gli studenti sotto i 12 anni per i quali ancora non esiste il vaccino. Invito tutti i docenti italiani, soprattutto quelli dei territori in cui la percentuale di professori vaccinati è particolarmente bassa, a procedere con la vaccinazione - conclude - In ogni caso credo ci siano tutte le condizioni perché a settembre la scuola riparta in presenza: questo è il messaggio che è importante dare alla comunità scolastica e alle famiglie italiane". 
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