Coronavirus
La pandemia
Variante Delta, tre le versioni esistenti
Che cosa la rende più contagiosa
Nelle banche date genetiche internazionali quella che adesso è la variante Delta, secondo la terminologia recentemente introdotta dall'Oms è diventata una sorvegliata speciale, ossia una delle cosiddette Voc (dall'inglese Variant of Concern), ossia le varianti che per le loro caratteristiche destano particolare preoccupazione. Come tutte le varianti, anche la Delta accumula mutazioni con una relativa facilità, tanto che molto presto ha dato origine a una sorta di 'famiglia', i cui membri sono le tre versioni chiamate B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3.
Di queste la più diffusa è la B.1.617.2, considerata il 60% più efficace nel trasmettersi rispetto alla variante Alfa grazie ad alcune mutazioni, come la K417N, presente anche nelle varianti Gamma, la B.1.351 identificata per la prima volta in Brasile e nella Beta identificata in Sudafrica, e la E 484Q, presente anche nella variante Gamma.
La variante B.1.617.2 adesso è a sua volta è mutata, sviluppando una nuova versione, indicata con la sigla B.1.617.2.1 o più semplicemente AY.1. E' stata identificata in India, nell'Istituto di genomica e biologia integrativa (Igib) del Consiglio nazionale delle ricerche indiano, Csir.
Secondo I ricercatori dell'Igib sarebbe già diffusa in alcuni Paesi e avrebbe caratteristiche la potrebbero renderla più resistente sia ai vaccini anti Covid, sia alle terapie basate sugli anticorpi. A darle queste proprietà sarebbe la mutazione K417N, presente anche nella variante Beta.