Coronavirus
Vespignani: entro due settimane variante inglese presente in un caso su due
"Il ceppo britannico ci renderà la vita più dura e le misure tradizionali potrebbero non bastare".
L’aumento della prevalenza della variante inglese B.1.1.7, da un lato “non si tradurrà automaticamente nelle curve ripide che abbiamo visto in Gran Bretagna. Molto dipenderà da noi e dalla capacità di mantenere sotto controllo l’Rt”. Ma dall’altro, prosegue Vespignani, “le prime notizie che arrivano dalla Gran Bretagna sulla sua severità non sembrano tranquillizzanti. Dati preliminari di questi giorni indicano che possa causare anche una malattia più grave”.
Il pericolo che arriva dalla variante inglese è soprattutto legato alla sua maggiore contagiosità: “Il ceppo britannico – spiega Vespignani - ci renderà la vita più dura. A causa della sua maggiore contagiosità, dovremmo essere più cauti. Le misure tradizionali potrebbero non essere sufficienti. E il rigore va messo in atto anticipando l’epidemia. E’ oggi, in questo stesso momento, che la variante inglese sta guadagnando terreno. E potrebbe farlo, se non stiamo attenti, con il tipico andamento delle curve epidemiche lasciate fuori controllo, che hanno crescite molto rapide e ripide”.