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POLITICA

Direzione PD

Zingaretti: "Siamo al governo finchè fa cose utili. In gioco no futuro del partito ma tenuta Paese"

213 sì alla relazione Zingaretti, un astenuto. In 6 non partecipano al voto

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Referendum, riforme, Recovery Fund: sono le tre 'R' di Nicola Zingaretti a sostegno del Sì al taglio dei parlamentari. Nella relazione alla direzione dem, il segretario ha sottolineato più volte come si tratti di tre passaggi determinanti per il futuro del Paese, davanti le quali occorre concretezza: "Abbiamo davanti a noi giornate cruciali, servono concretezza e realismo. Le nostre scelte peseranno sull'avvenire delle nuove generazioni". E qui Zingaretti infila una considerazione che suona come un avvertimento: "Il Pd sostiene il  governo finchè questo farà le cose che servono al Paese. Ma se la situazione della Repubblica dovesse peggiorare, l'impegno del Pd sarebbe inutile".

Al momento, aggiunge, non sembra che si vada in questa direzione. "Abbiamo una occasione storica per modernizzare il Paese e affrontare i problemi strutturali. Come Pd  abbiamo reagito con tutte le nostre forze per questo risultato: anche i M5s erano fino a un anno fa tra gli euroscettici. Iniziamo quindi dal lavoro fatto, partiamo e pensiamo ora  alle prove che ci attendono sapendo che non possiamo sbagliare. Non è in gioco una alleanza di governo, non è in gioco il pd, ma è in gioco la tenuta del Paese nei prossimi  anni".Gli alleati, tuttavia, sono avvertiti. Il segretario dem rivendica la scelta, compiuta 12 mesi fa fa, di dare vita all'esecutivo, soprattutto alla luce della gestione  dell'epidemia e  dei risultati ottenuti in Europa.

"Abbiamo dovuto pagare un prezzo nel nome della salvezza della repubblica, senza questo governo non avremmo potuto affrontare la pandemia. Il populismo, il nazionalismo, una volta andati al governo generano problemi anzichè soluzioni, come si vede in altre parti del mondo. Oggi abbiamo un orizzonte diverso rispetto a un anno fa, l'Italia guida il rinnovamento dell'Europa, dall'altra parte c'era chi lavorava a una Italexit. Ma attenzione: c'è ancora un consenso forte, roccioso". Fatti che rendono, per Zingaretti, ancora più incomprensibile i 'niet' arrivati dagli alleati sulla proposta dem di alleanze in tutte le Regioni. A due settimane dal voto, però, è inutile se non dannoso continuare a recriminare.

L'appello di Zingaretti, allora, si sposta dai partiti agli elettori. "Nessun candidato al di fuori delle alleanze che abbiamo costruito noi ha la minima possibilità di affermarsi. Per questo dobbiamo unire un elettorato che se è unito vince, se è diviso perde", afferma Zingaretti che, sul tema delle regionali, risponde anche a Matteo Salvini. "Ho letto che a destra c'è chi, sognando, parla di un 7-0" alle Regionali.  Il Pd lo impedirà, il nostro elettorato è già più unito del gruppo dirigente", assicura. Dalle regionali al referendum: due partite strettamente connesse, come anche quella tutta parlamentare delle riforme. Zingaretti invita a riflettere sul fatto che il Sì non debba essere motivato dai risparmi che esso comporterebbe per i conti pubblici, quanto dal percorso di riforme che esso aprirebbe.

Alla Camera si è già riaperto il cantiere su una legge proporzionale e la proposta di legge Fornaro. E perchè sia chiaro agli alleati la serietà delle intenzioni del Pd, Zingaretti sposa la proposta di Luciano Violante di lanciare una raccolta di firme per il superamento del bicameralismo perfetto. Una  proposta avanzata poche settimane fa anche dal presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, il senatore dem Dario Parrini. "Faccio mia la proposta di Luciano Violante di accompagnare la campagna per il Sì al referendum con una raccolta di firme per il bicameralismo differenziato. Sarà un modo, pur con scelte diverse che ci saranno, di unire il Pd", dice il segretario prima di lasciare la parola alla direzione alla quale propone "assumere questa indicazione per il Si' integrando nella nostra battaglia tante argomentazioni che sono emerse". 

Zanda: "Io penso che sul referendum sia giusto votare no"
"Il segretario ha fatto un'ottima relazione che io ho condiviso. Se volete sapere la mia posizione sul referendum io penso che sarebbe giusto votare no". Cosi' io senatore dem, Luigi Zanda, mentre lasciava la sede del Pd del Nazareno, dove era in corso la direzione. "Per quel che riguarda la tenuta del Governo- ha concluso Zanda- ha detto bene Zingaretti".

213 sì alla relazione Zingaretti, un astenuto. In 6 non partecipano al voto
13 favorevoli, 1 astenuto e 6 non hanno partecipato al voto: questo l'esito della votazione on line della Direzione Pd sulla relazione di Nicola Zingaretti.

Odg sì al referendum: 88 favorevoli, 13 contrari , 8 astenuti, 11 non partecipano
Sono stati 88  i voti favorevoli  della Direzione Pd all'odg per il Sì al referendum. I voti contrari  sono stati 13, otto gli astenuti e 11 non hanno partecipato al voto.

Area Orfini non partecipa al voto: "Direzione svuotata di senso"
"Per rispetto della comunità del Pd intervengo a questa direzione, ma non parteciperò al voto finale perchéquesto organismo è svuotato di senso dopo che il 'sì ufficiale del Pd è stato annunciato ripetutamente a mezzo stampa e TV, nonostante il patto di un anno fa sia carta straccia visto che la legge elettorale è in alto mare". Lo ha detto Francesco Verducci, a quanto si apprende, durante la Direzione del Pd annunciando che l'area Orfini non avrebbe partecipato al voto al termine della riunione. 
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