Abruzzo in zona rossa, le città si svuotano
Da mezzanotte, spostamenti consentiti solo per comprovate necessità, motivi di salute o lavoro. Attività didattiche in presenza per elementari e prime medie
L'Abruzzo si è svegliato in zona rossa per effetto di un'ordinanza regionale del governatore Marco Marsilio. Le maggiori restrizioni sono scattate dalla mezzanotte. L'ordinanza si è resa necessaria alla luce degli ultimi dati. In attesa di quelli odierni, ieri sono stati 729 i nuovi casi. Aumentano, in particolare, i ricoveri, con il 43,7% dei posti letto di terapia intensiva che è già occupato. Fortissima, dicono gli addetti ai lavori, la pressione sugli ospedali. Dopo aspre polemiche - il Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) aveva chiesto la chiusura totale delle scuole - si è deciso di seguire l'impostazione del Dpcm: restano in presenza le attività didattiche delle primarie e delle prime medie. Intensificati, in tutta la regione, i controlli da parte delle forze dell'ordine.
Dalla mezzanotte, i cittadini, in caso di spostamenti - sono consentiti solo quelli per comprovate necessità, motivi di salute o lavoro - dovranno avere l'autocertificazione. Le polemiche, però, non si placano, soprattutto sul tema dei ristori. Le associazioni di categoria, in particolare per quanto riguarda attività commerciali e artigianali, chiedono di "superare il meccanismo inadeguato dei cosiddetti 'codici Ateco'" e di rapportare gli indennizzi "al calo di fatturato".