BioNTech e Pfizer: "Vaccino efficace su variante indiana, mutazioni testate". Nuova dose dopo 9 mesi
Ugur Sahin, il tedesco di origini turche che ha cofondato l'azienda di ricerca BioNTech, ha espresso fiducia sull'efficacia del vaccino distribuito da Pfizer contro la variante indiana del Covid-19 e annunciato un'eventuale terza dose da somministrare a 9 o 12 mesi
La sperimentazione è ancora in corso, ma il fondatore e direttore del laboratorio BioNTech, Ugur Sahin, ha espresso fiducia sul vaccino sviluppato insieme al gruppo americano Pfizer contro la variante indiana del Covid-19. "Sebbene i test siano ancora in corso - ha detto durante una conferenza stampa online - la variante indiana presenta delle mutazioni che abbiamo già studiato e contro le quali il nostro vaccino funziona, il che ci rende fiduciosi".
Intanto lo scienziato non esclude la necessità di una terza somministrazione di siero anti-Covid. "Nel tempo la protezione del vaccino contro il virus diminuisce, con il calo degli anticorpi, dunque sarà necessaria una terza vaccinazione: secondo le mie stime dopo 9 mesi dalla seconda somministrazione, al massimo dopo 12 mesi".
Le azioni di Biontech, che ha creato con il colosso farmaceutico Pfizer il primo vaccino contro il Covid-19, hanno avuto un forte aumento. Tanto che Ugur Sahin, il tedesco di origini turche che ha cofondato l'azienda a Mainz in Germania è entrato a far parte dei 500 uomini più ricchi al mondo. Al suo fianco in Germania c'è la moglie Özlem Türeci, con la quale ha condiviso l'ascesa.
I due fondano insieme la loro prima azienda, Ganymed, nel 2001, che 15 anni dopo venne acquisita dal colosso giapponese Astella per 1,28 miliardi di euro, grazie allo sviluppo delle innovative terapie contro il cancro fondate sugli anticorpi. La BioNTech, invece, risale al 2009 con Türeci che occupa il posto di Chief medical officer. Il loro obiettivo è scovare la terapia specifica per ogni singolo paziente oncologico. Tutto sembra andare nel verso giusto e nel dicembre 2019 la Banca europea per gli investimenti stanzia 50 milioni di euro per sostenere la loro ricerca.
L'avvento del Covid segna un ulteriore passo in avanti per questa coppia e per Ugur Sahin, figlio di immigrati arrivato in Germania con la madre all'età di quattro anni. Professore di oncologia sperimentale all'Università di Magonza è ora nella lista dei 100 tedeschi più ricchi.