L'esperimento della 'bolla' di Varese: "La cosa più bella? Giocare senza mascherina"
Una ventina di giovani studenti chiusi nell'oratorio di una comunità pastorale di Varese sperimentano la 'normalità' in nome dell'amicizia e della fratellanza. L'idea di uno di loro arriva dai cestisti americani dell'Nba: "La cosa più bella che ho sperimentato è stato il rapporto con i miei amici e soprattutto poter stare con loro senza mascherina"
di Antonella Alba
Chiusi in un oratorio per stare insieme, lasciando fuori la pandemia. E’ l’esperienza vissuta da una ventina di ragazzi di Varese che hanno sfidato le restrizioni imposte dalle misure anti-covid per non rinunciare all’amicizia e alla socialità.
Prima si sono sottoposti al tampone e col consenso dei genitori, sono entrati nella comunità di Biumo Inferiore un quartiere di Varese, dove sono rimasti tre settimane. La 'bolla di Varese' così l’hanno chiamata i media, a cui la notizia non è tardata ad arrivare.
Dad tutte le mattine, gioco, musica, sorrisi e soprattutto cura l’uno dell’altro. E’ così che i giovani, tutti tra i 16 e i 18 anni, hanno vissuto nella 'bolla', fuori dalla triste realtà che invece sta interessando gran parte dei loro coetanei chiusi in casa. Farsi da mangiare, lavare i piatti a turno. Tutto, tranne l’uso dei cellulari e dei social, niente foto, niente video o messaggi con l’esterno, per non creare l'effetto reality e rovinare l'esperimento.
L’idea è venuta a Leonardo, studente di terza superiore: aveva letto dei giocatori dell’Nba americani chiusi anche loro, così ha chiesto a Don Gabriele il sacerdote, 35enne, vicario per la Pastorale Giovanile della Comunità 'Beato Samuele Marzorati', di poter ripetere quell’esperienza. Ci sono voluti quasi tre mesi per i permessi ma alla fine ci sono riusciti. L'autorizzazione ufficiale è arrivata il 19 febbraio e il 7 marzo "siamo entrati nella nostra bolla in oratorio, anche per approfondire il valore della fratellanza”, ha detto Don Gabriele.
I ragazzi sono usciti ieri per festeggiare la Domenica delle Palme. "La cosa più bella che ho sperimentato in bolla è stato il rapporto con i miei amici e soprattutto poter giocare e stare con loro senza mascherina. Noi ragazzi abbiamo bisogno di una socialità vera, a tu per tu con i nostri amici, ma anche rivedere i nostri genitori è stato bello" ha detto Leonardo.
L'esperimento della bolla ha funzionato, è stata una bella esperienza - dicono anche gli altri - e chissà se si ripeterà. Covid permettendo.
Il video dalla bolla con Don Gabriele e Leonardo