La prima immagine di un buco nero è stata eletta foto scientifica del 2019
È stata la prima volta che un buco nero finisse immortalato: è successo al centro della galassia Virgo A (M87), distante circa 55 milioni di anni luce dalla Terra. Da qui il riconoscimento d'immagine scientifica del 2019. Un primato che arriva dopo anni di ricerche e scoperte. Nel 2016, gli scienziati asserirono come le onde gravitazionali dimostrassero l'esistenza di questi misteriosi oggetti cosmici difficili da identificare per via della distanza, della forte attrazione gravitazionale, che rende impossibile la fuga della luce
Ha scalato la classifica fino ad arrivare in cima: l'immagine del buco nero, immortalato al centro della galassia Virgo A (M87), distante circa 55 milioni di anni luce, è la foto scientifica dell'anno nella classifica dei segni dell'uomo sul clima e l'ambiente. Per gli operatori del settore, la fotografia è un primato e merita di guidare l'ambita graduatoria delle istantanee scientifiche più belle degli ultimi 12 mesi. Un lavoro di gruppo considerando che il ritratto è lo straordinario successo scientifico che un gruppo di scienziati internazionali ha mostrato come risultato di anni di lavoro nell'ambito del progetto Event Horizon Telescope (EHT): una rete di telescopi sparsi su tutta la Terra uniti per raggiungere la risoluzione necessaria a "fotografare" l'orizzonte degli eventi di uno dei buchi neri più vicini a noi.
Tra gli scatti realizzati nel mondo ci sono l'assottigliamento dei ghiacci ripreso da un drone, una foca che riposa tranquilla e alcune delle più minuscole creature viventi dell'infinitamente piccolo. Nel dettaglio la storica rivista Nature inglese propone l'immagine di un cerchio cellulare multicolore (realizzata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e del Dana-Farber Cancer Institute), dove ogni puntino rappresenta una delle circa 100 mila cellule del Macaco Rhesus (primate della famiglia dei Cercopitecidi), e ogni colore i diversi tessuti. C'è la foto dei microorganismi a forma di tromba, vincitrice del secondo premio della Nikon's Small World Photomicrography Competition, ottenuta da Igor Siwanowicz del Janelia Research Campus, con un ingrandimento di 40 volte di alcuni protozoi unicellulari d'acqua dolce.
Florian Ledoux ha usato un drone per immortalare i ghiacci marini della Groenlandia, tanto assottigliati da apparire quasi frantumati, per via delle ondate di calore primaverili e del caldo estivo. Altro record segnato nel 2019 è stata la prima passeggiata spaziale della storia tutta al femminile, che ha visto protagoniste lo scorso 18 ottobre le astronaute della Nasa Christina Koch e Jessica Meir. Un momento reso possibile dall'arrivo di quest'ultima sulla Stazione Spaziale Internazionale a bordo della Soyuz.