Milano, Ospedale in Fiera: oggi i primi 6 pazienti, saranno 45 a novembre
Fontana: "Situazione drammatica"
Riapre oggi l'Ospedale Covid della Fiera di Milano, interamente finanziato con donazioni. Oggi saranno ricoverati sei pazienti. Il primo a varcare l'ingresso della struttura a bordo dell'ambulanza è stato un uomo di circa 50 anni "già sottoposto direttamente in Fiera ad approfondimenti diagnostici, compresa una Tac al torace e all'encefalo" come ha comunicato la Fondazione Irccs Policlinico di Milano, precisando che "nelle prossime ore sono attesi ulteriori ricoveri, secondo le indicazioni del Coordinamento per le Terapie intensive di Regione Lombardia".
In questa fase, "al Padiglione Fiera è attivo un primo modulo da 14 posti letto di terapia intensiva gestiti dal Policlinico di Milano, a cui la Regione ha affidato il coordinamento clinico dell'intera struttura. Ulteriori posti letto, già pronti, potranno essere resi disponibili in base alle necessità indicate dal Coordinamento regionale e all'andamento del numero di contagi". Nel Padiglione sono operativi oggi "3 medici anestesisti e 3 infermieri del Policlinico, oltre al personale logistico e di supporto, a copertura delle 24 ore".
Guido Bertolaso, ex direttore della protezione civile che è stato incaricato dal presidente della Lombardia Attilio Fontana della realizzazione del progetto, ha visitato in mattinata la struttura e ha spiegato che, dopo i primi sei pazienti trasferiti da altri ospedali della Lombardia, entro una settimana ne arriveranno altri 30 in rianimazione fino a 45 malati i primi di novembre.
L'ospedale in Fiera "è una assoluta necessità", ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana. "Avrei voluto continuare ad averlo lì come una garanzia, una ruota di scorta, ma siamo arrivati al punto in cui dobbiamo farlo riaprire per consentire di allentare la pressione sugli altri ospedali, per consentire loro di dedicarsi anche alle altre patologie.
Fontana ha anche lanciato un appello a rispettare le regole per evitare i contagi perché la situazione è drammatica, rinnovando l'invito "alle persone più fragili e anziane, a chi ha patologie a stare "a casa il più possibile ed evitare contatti".