Polemica su Navigli e Darsena affollati
La Darsena e i Navigli, in particolare, tornano di nuovo al centro della polemica. Troppo affollati nell'ora dell'aperitivo? I social e voci autorevoli si indignano, ma c'è pure chi sostiene si tratti di un gioco di prospettiva. Utilizzando i teleobiettivi, da lontano le persone sembrano più vicine di quanto lo siano davvero
La fase 2 accende il dibattito sui Navigli: già da diversi giorni i media si sono appostati per riprendere l'afflusso che si concentra in uno dei ritrovi giovanili della Milano da bere. All'ora dell'aperitivo, la presenza di molte persone fa sorgere il dubbio sul rispetto delle regole.
In questa fase, in cui la responsabilità è a chiamata individuale ci si interroga nel vedere gente con la mascherina abbassata, addirittura senza, e troppo vicina. Sono oggetto di discussione le immagini girate dal Gruppo Gedi l'altro giorno immortalando Navigli e Darsena. È un caso isolato o si tratta di un costume italiano difficile da debellare nonostante l'alto numero di morti e contagiati?
#LineaNotte manda in onda le immagini dei #Navigli, Milano, Lombardia dove si è registrato il 50% dei nuovi casi nelle ultime 24 ore e dove resta alto il numero dei decessi 134.
— TheFolloWerTv! ♎ (@TheFolloWerTv) May 7, 2020
Nonostante questo una moltitudine di persone senza mascherine e senza rispettare le distanze. pic.twitter.com/d6maJxjVpQ
"Tra due settimane tutti di nuovo a casa o in ospedale! Incoscienti!" scrive Megamax su Twitter. Un altro utente, Matteo T., si rivolge direttamente al sindaco Sala: "Ma un po' di controlli sui Navigli vogliamo farli? Con la scusa del take away tutti i bar a fare cocktail e vendere birra... e pieno di gente senza mascherine. Il famoso primo weekend di marzo non vi ha insegnato niente?". Anche su Facebook non sono mancate le lamentele, con commenti duri postati ad esempio sotto un video nel gruppo 'Locale dei Navigli'. In particolare, molti si lamentano della mancanza di controlli. "I vigili - scrive Daniele Q. con una punta di sarcasmo - sono a fare le multe agli imprenditori onesti che manifestano pacificamente rispettando la distanza di sicurezza...".
Attesa, è arrivata la risposta del sindaco Giuseppe Sala: "O si rispettano le regole di distanziamento sociale e protezione sanitaria a Milano oppure chiudo i Navigli". Il primo cittadino ha scelto di parlare attraverso un video su Facebook: "Ci sono momenti in cui c'è da incazzarsi e questo è uno di quei momenti: le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose". "Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina, uno vicino all'altro, mettano in discussione tutto ciò che abbiamo fatto", dice Sala in riferimento alle misure messe in campo per contrastare l'emergenza coronavirus.
Diverse personalità, anche autorevoli, avevano manifestato posizioni dure nei confronti di queste immagini.
Dalla Lombardia al Lazio, la fase 2 si fa sempre più delicata. Il rischio è fare la fine del gambero e sarebbe disastroso ricominciare tutto daccapo. Resta il patto di fiducia tra il governo e gli italiani. Riaprire e spostarsi con responsabilità. Oramai tutti hanno imparato cosa bisogna fare e cosa non va fatto. Alla prossima deadline non si potrà più dire "nessuno me lo ha detto".
Le immagini di folla a Milano fanno preoccupare: economia e salute non sono in contrasto. Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture. Invito assolutamente a rispettare le norme di distanziamento sociale e l'uso di mascherine. Lo ha affermato Gianni Rezza alla conferenza stampa settimanale organizzata dall'Istituito superiore di sanità.
Rispettare la distanza fisica, evitare le aggregazioni, lavarsi frequentemente le mani, usare le mascherine in luoghi chiusi e all'aperto se si parla con qualcuno: restano queste, ha detto l'epidemiologo Rezza, le misure da rispettare anche nella fase 2, commentandole immagini delle numerose persone presenti ieri a Milano, nella zona dei Navigli