Pompei riapre. I primi visitatori tra domus, affreschi, colonnati e giardini avvolti dal silenzio
Termoscanner, mascherine e nuovi itinerari studiati per evitare che i turisti si accalchino
Il Parco Archeologico di Pompei ha riaperto le porte ai primi visitatori dopo oltre due mesi e mezzo di chiusura per la pandemia di coronavirus. I primi turisti seguono le frecce che indicano i nuovi percorsi da esplorare avvolti da un silenzio ovattato che rende ancora più suggestiva la visita.
Biglietti solo on line
Si entra a gruppi di massimo 40 per volta, a 15 minuti di distanza, per consentire il distanziamento. Da oggi, dalle 9 alle 17,30 (ultimo ingresso), gli Scavi della città sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. si possono visitare a soli 5 euro, questo il costo del biglietto, da acquistare online, per le prossime due settimane. Il visitatore può scegliere la fascia oraria di ingresso. Il biglietto dovrà essere mostrato direttamente su smartphone/tablet (QRcode) o già stampato a casa su carta. L'itinerario è studiato per evitare che i turisti si accalchino, mentre sfilano davanti ai loro occhi le domus, gli affreschi, i mosaici, le colonne, i monumenti e soprattutto i giardini. Già nella prima fase è possibile attraversare tutta la città, dall'Anfiteatro al Foro, anche con possibilità di seguire un itinerario del verde dei giardini pompeiani. Dai Praedia di Giulia Felice, agli Amorini dorati, alla Casa di Cornelio Rufo, riaperta dopo lungo tempo, ai giardini della Palestra grande e alla stessa necropoli di Porta Nocera o al vigneto dell'orto dei fuggiaschi.
"Dopo oltre 2 mesi e mezzo si riapre in maniera diversa - spiega Massimo Osanna, direttore generale della Soprintendenza archeologica di Pompei -. Ci sono termoscanner agli ingressi e l'obbligo di indossare le mascherine e sanificare le mani. "Sarà una Pompei nuova a cominciare dai giardini, con case che saranno riaperte dopo anni, come quella di Cornelio Rufo, il cui restauro è appena terminato'', dice Osanna. Poi, dal 9 giugno, si tornerà al biglietto d'ingresso a 16 euro. Gli itinerari saranno raddoppiati, e anche gli ingressi e tutte le uscite riaperte.
Obiettivo: 1 milione e mezzo di visitatori
"Non riavremo gli oltre 4 milioni di visitatori che abbiamo registrato lo scorso anno - dice il direttore -. Speriamo di arrivare a 2 milioni, ma ci riterremo soddisfatti anche con 1 milione e mezzo di ingressi al sito. Ora, però, invito tutti a girare per il sito perché in questo momento Pompei è ancora più bella: ha qualcosa di metafisico per chi la attraversa con le strade vuote''.
A preoccupare di più è l'indotto, con i circa 400 tra locali e ristoranti che al momento non riaprono e attendono i primi turisti per farsi coraggio. ''Pompei ci ha insegnato che è una città resiliente - ha aggiunto ancora Osanna - è risorta da eruzioni, terremoti, guerre e furti dei tombaroli''. Come quelli che hanno razziato l'area di Civita Giuliana, fuori Pompei, dove un'indagine sugli scavi clandestini ha indotto la Soprintendenza a insistere nelle ricerche. Lì due anni fa era stata scoperta la stalla con i cavalli, e oggi si scava nella parte nobile di una villa con pitture, mosaici, un criptoportico di 60 metri. Lì è stata trovata un'iscrizione molto bassa di 1,39 m. con il nome, forse, di una bambina, Mummia. Un nome derivato da quello della famiglia che dovrebbe essere quella dei Mummi, mai attestata a Pompei.
Osanna ha annunciato che il 9 giugno riapriranno anche i ''Siti minori'' della Soprintendenza: Oplonti, Stabia, Villa Regina, nei quali si stanno attrezzando analoghi sistemi di sicurezza agli ingressi. Tutti rigorosamente da prenotare sui siti internet della Soprintendenza.