Scuola. Il rientro in aula a Codogno: "Un momento simbolico"
Sindaco: sarà un anno delicato
Alle otto di questa mattina i circa 4000 studenti di Codogno, da quelli che frequentano la scuola primaria a quelli delle superiori, come l'Istituto Tecnico Agrario Tosi, sono ritornati sui banchi. Le scuole del comune dove è stato accertato il primo caso di Coronavirus in Italia sono state chiuse chiuse a partire dal 22 febbraio scorso, il giorno dopo l'accertamento del primo caso di Coronavirus in Italia.
La campanella di questa mattina ha segnato il primo ingresso in aula per bambini e ragazzi di Codogno dal 21 febbraio scorso, quando i genitori in preda al panico erano corsi a prendere i loro figli a scuola dopo che la cittadina lombarda aveva registrato la prima trasmissione locale del coronavirus in Occidente.
Se tutti gli 8 milioni di studenti delle scuole italiane hanno dovuto affrontare mesi di isolamento, pochi hanno subito il trauma dei bambini di Codogno che hanno trascorso settimane con il suono quotidiano delle sirene delle ambulanze che passavano.
"Molti hanno perduto i nonnii", spiega a Associated Press Cecilia Cugini, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Ognissanti di Codogno. Per questo, mentre la riapertura delle scuole in tutta Italia segna un passo importante verso il tentativo di tornare alla normalità pre-lockdown, il passo ha un peso simbolico particolare nelle 11 città tra Lombardia e Veneto che sono state le prime a diventare zona rossa.
Al suono della campanella che dà il via alle lezioni il sindaco Francesco Passerini accompagnato dagli assessori all'Istruzione e ai Lavori Pubblici che in questi mesi, assieme al dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo (scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado), hanno organizzato la riapertura nel rispetto delle norme anti-Covid, girerà per alcune scuole per l' augurio di "buon inizio" agli allievi perché "sarà un anno delicato e complicato".
Per l'occasione il sindaco donerà alla scuola media Ognissanti 5 mila mascherine chirurgiche. E proprio a proposito di mascherine, ha annunciato, non tra molto dovrebbero arrivare quelle biodegradabili, "in modo da preservare l'ambiente. E' già stata contattata un'azienda lombarda che le produce e siamo in attesa del preventivo".
"Sappiamo che sarà un anno delicato, complicato e diverso da quelli precedenti. - ha affermato il sindaco - La riapertura delle scuole di oggi è il simbolo di una ripartenza generale del Paese".
"Nell'interesse dei ragazzi noi amministratori - ha proseguito Passerini - , abbiamo intenzione di stare vicino al personale scolastico che in questo periodo ha dato il massimo per consentire la riapertura in sicurezza visto che le linee guida sono arrivate tardivamente e in alcuni casi anche caotiche. Se tutto andrà bene potremo dire che quello che abbiamo vissuto sarò un lontano ricordo".
Gli ingressi sono scaglionati tra le otto e le nove di mattina (si esce pure in orari diversi), all'esterno degli edifici sono stati allestiti gazebo per lezioni all'aperto, e tra le misure per evitare i contagi, i pasti verranno serviti in classe ed è stata predisposta l'immediata sanificazione dei bagni subito dopo l'uso con uno speciale sistema.
A Codogno, agli alunni delle scuole materne deve essere misurata la temperatura al momento dell'arrivo a scuola ma non sono tenuti a indossare mascherine. Nelle scuole elementari e medie ai genitori viene chiesto di monitorare le temperature a casa e le maschere sono obbligatorie, anche se possono essere abbassate durante le lezioni. Nelle scuole dove la distanza non possono essere mantenute, gli studenti più grandi dovranno tenere le maschere tutto il giorno. Questa mattina gli alunni delle elementari con le mascherine hanno aspettato negli spazi designati prima di essere chiamati in classe. Due classi sono state spostate dalle due scuole elementari più affollate di Codogno per garantire un corretto distanziamento.
"I genitori non erano contenti, ma abbiamo approntato un bus navetta per riportare i bambini e per affrontare i disagi", ha spiegato Cecilia Cugini. La scuola media, nel frattempo, ricecerà 230 nuovi banchi commissionati dal governo: sostituiranno i vecchi banchi sovradimensionati per consentire agli studenti di mantenere una distanza sufficiente per rimuovere le maschere. Le lezioni di arte e tecnologia che richiedono più spazio di lavoro si terranno a rotazione nell'auditorium della scuola. La città, in vista di questo rientro, ha anche riparato il tetto della scuola media e ristrutturato i bagni.
"È un momento simbolico per noi" dice Cecilia Cugini. "È importante creare un'atmosfera in modo che gli studenti possano vivere l'emozione di ritrovarsi a scuola, con i compagni di classe e gli insegnanti, senza essere distratti da altre cose".
In una lettera ai suoi studenti, alle relative famiglie e a chi lavora nella sua scuola Cecilia Cugini ha scritto. "Sono stati mesi duri, difficili: l'isolamento, la paura, la malattia e la sofferenza per noi e per i nostri cari ci hanno provato nel corpo e nell'animo - vi si legge tra l'altro -, e siamo tutti consapevoli che dovremo purtroppo convivere con questo terribile virus ancora per il futuro. E' per questo che non dovremo mai abbassare la guardia e osservare scrupolosamente, in ogni momento della nostra giornata scolastica, le indicazioni e le regole che ormai accompagnano la nostra quotidianità: igiene delle mani, distanziamento fisico, cura della propria salute, pulizia degli ambienti in cui soggiorniamo, corretto indosso della mascherina. Il periodo che ci aspetta - continua la preside - è pieno di incognite e non vi nascondo che nutro apprensione e a volte scoramento. Pian pianino le tessere di questo complicato mosaico organizzativo, didattico e amministrativo stanno andando a posto. Ci saranno sicuramente altri momenti difficili, non nascondiamocelo… ma se ce l'abbiamo fatta fino ad ora, non c'è motivo di arrendersi proprio adesso. Abbiamo dimostrato a tutti che non ci arrendiamo, e lo faremo ancora guardando con dignità e determinazione verso il futuro. Ringrazio tutti - conclude - per il lavoro svolto, per la disponibilità che questa comunità (nel senso più largo del termine) ha dimostrato nei confronti della scuola e auguro a
tutti di cuore un buon anno scolastico".
Per le figlie di Maria Cristina Baggi, mamma di di due bambine di 4 e 10 anni, non c'è stato il solito shopping pre rientro a scuola per comprare nuovi zaini: quelli vecchi andavano bene visto che erano rimasti inutilizzato per i quattro mesi di formazione a distanza vissuti nei mesi scorsi.
Alla consueta trepidazione per ritrovare i compagni di classe si accompagna oggi la preoccupazione che il ritorno a scuola porti di nuovo a un incremento del contagio anche qui. Nonostante le molte regole che disciplinano il comportamento in classe, un po' di incertezza rimane. "Abbiamo dubbi su come reagire a un raffreddore o a un attacco di tosse - è un'incognita per tutti," ammette Maria Cristina.