Spagna, aumento contagi a Barcellona: "State a casa". Varate nuove misure restrittive
Nel Paese sono attivi 158 focolai. I nuovi casi sono concentrati in Aragona e Catalogna (70%), mentre Barcellona ha triplicato il numero dei contagi rispetto alla scorsa settimana.
Le autorità in Catalogna adottano nuove misure restrittive per parte della regione, compresa Barcellona, chiedendo ai residenti della città di "restare a casa" dopo un aumento nei nuovi casi di coronavirus. L'indicazione è di "evitare le riunioni sociali, le uscite notturne e le attività culturali". Si proibiscono, tra l'altro, gli assembramenti di più di 10 persone sia un pubblico che in privato.
"Devono restare a casa se non è indispensabile uscire", ha dichiarato alla stampa Meritxell Budo, portavoce del governo regionale catalano, annunciando inoltre la chiusura di cinema, teatri e discoteche. Bar e ristoranti potranno accogliere clienti al 50% delle loro capacità. Ai cittadini sarebbe stato chiesto inoltre di non recarsi nelle seconde case nel fine settimana. Limitazioni anche per le palestre. Le misure, che riguardano circa quattro milioni di persone, saranno in vigore per 15 giorni. In Spagna, dove sono attivi 158 focolai, sono stati registrati più di 250.000 contagi e 28.000 morti dall'inizio della pandemia. I nuovi casi sono concentrati in Aragona e Catalogna (70%), mentre Barcellona ha triplicato il numero dei contagi rispetto alla scorsa settimana.
Visoni positivi al Coronavirus: ordine di abbattimento
Insieme a Madrid e alla Catalogna, l'Aragona è uno dei luoghi in cui il coronavirus è più diffuso. In una fattoria della regione è stato disposto l'abbattimento di quasi 100.000 visoni dopo che molti di loro sono risultati positivi al coronavirus. L'epidemia è stata scoperta dopo che la moglie di un impiegato agricolo ha contratto il virus a maggio. Da allora suo marito e altri sei lavoratori agricoli sono risultati positivi al Covid-19. Test effettuati il 13 luglio hanno mostrato che l'87% dei visoni era infetto e le autorità sanitarie hanno ordinato l'abbattimento di tutti i 92.700 animali.