Taxi in fila a Napoli e nel resto d'Italia: "Moriremo prima di fame che di Covid"
Piazza del Plebiscito è stata invasa da decine di taxi, scuolabus e mezzi Ncc. La speranza, per questi lavoratori, è rientrare tra le categorie che saranno aiutate tramite il Decreto Ristori
Ancora una protesta contro le nuove misure previste dall'ultimo decreto sottoscritto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A Napoli, lunghe file di taxi, scuolabus, mezzi noleggio con conducente, e anche bus turistici, hanno occupato Piazza del Plebiscito. Gli autisti hanno raggiunto l'ingresso della prefettura per chiedere che il governo ascolti le loro richieste. Non si dicono soddisfatti delle misure previste nel decreto Ristori e contestano i provvedimenti introdotti con Dpcm e ordinanze regionali per contrastare la seconda ondata del virus.
Dopo alcune ore, il comparto degli Ncc si è spostato sul lungomare di via Partenope. Sui finestrini dei mezzi manifesti funebri hanno accompagnato le loro dichiarazioni sulla condizione disastrosa cui versa il comparto, che ora rischia il "collasso". Anche i tassisti lamentano con le nuove disposizioni contenute nell'ultimo Dpcm, che a loro dire potrebbe provocare "danni irreversibili a tutto il settore".
Già dall'inizio della pandemia, i tassisti in particolare, stanno facendo turni ridotti. Si lavora pochi giorni alla settimana, con una contrazione che arriva fino al 50% della forza-lavoro. Il prossimo sei novembre è previsto lo sciopero generale.
Da Napoli, stesso copione si ripete a Palermo e Firenze dove i tassisti stanno sfilando per le vie del centro contro le nuove misure per fronteggiare l'emergenza coronavirus. A Palermo il corteo si è snodato da piazza Politeama a piazza Indipendenza, dove ha sede la presidenza della Regione siciliana. A Firenze, invece, la manifestazione ha interessato via Simone Martini e piazza della Signoria. "Moriremo prima di fame che di Covid" è lo slogan diretto a governo e Regioni.