Vax Day, l'operatrice di pulizie, il virologo e il medico di famiglia, primi in Lombardia
I primi sette testimoniali sono stati vaccinati in contemporanea. Dopo di loro i rappresentanti delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali
Ci sono Grazia Fresta. operatrice dell'impresa di pulizie, e il virologo Fabrizio Pregliasco tra i primi sette vaccinati all'Ospedale Niguarda di Milano. Nel gruppo anche il presidente dell'Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi, il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Milano, Lodi, Monza e Brianza Pasqualino D'aloia, l'operatrice socio sanitaria dell'ospedale Niguarda di Milano Adele Gelfo, il presidente dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs Silvio Garattini e il medico di famiglia Fiorenzo Corti, vice segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).
Eccoli...Sono loro i primi a ricevere il vaccino anti-covid a Niguarda.#ospedaleniguarda #covid_19 #covid19 #vaccineday #euvaccinationday pic.twitter.com/e6w1SRwydU
— ASST Ospedale Niguarda (@ospniguarda) December 27, 2020
La prima a ricevere il vaccino a Milano
È Adele Gelfo, operatrice sociosanitaria che lavora al Niguarda dal 91, la prima vaccinata Lombarda contro il covid: "Sono felicissima, è un onore - il commento a caldo della oss, impegnata nel reparto di rianimazione e coinvolta nella lotta al covid fin dalla prima ondata - Io credo nei vaccini".
"Per ora mi sento bene, questa sera se non mi viene la febbre farò il mio turno di notte - ha raccontato- Al momento sono protetta a metà in attesa della seconda dose. Questo vaccino significa molto, protegge noi e i nostri familiari da questo virus così veloce: ho visto diversi colleghi che purtroppo l'hanno preso, per noi è un valore aggiunto, ci sentiamo più sicuri, anche di più con i nostri DPI". A chi le ha chiesto se non avesse paura degli effetti del vaccino, Gelfo ha risposto: "Mi fido ciecamente", sottolineando che "il vaccino non è obbligatorio, ma sarei felice se tutti si vaccinassero.". Per quanto la riguarda "questa mattina è andato tutto bene.È stata come una vaccinazione normalissima, prima ci hanno fatto una visita medica, poi ci hanno consegnato un foglio con quello che potrebbe succedere e tra 21 giorni faremo la seconda dose. Ora - ha concluso - vado a dormire un po' perché mi aspettano 10 ore di turno di notte"
Pregliasco: "Doveroso vaccinarsi"
"Ho fatto il vaccino, sto bene, nessun evento avverso nell'immediato. Sono contento di essere stato fra i primi in Lombardia, testimonial di questo V-Day. E' doveroso eseguire la vaccinazione, è l'unico modo per uscire da questo tunnel. Oggi è un punto di partenza simbolico, ci dice che possiamo cominciare a guardare con speranza al futuro". Il virologo Fabrizio Pregliasco racconta il post-iniezione scudo anti Covid e le emozioni del V-Day. E' stato fra i primi 7 a vaccinarsi all'ospedale Niguarda di Milano in qualità di presidente dell'Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) e presenzierà anche al Pio Albergo Trivulzio nel pomeriggio, dove alle 15 cominceranno con le vaccinazioni al personale sanitario dell'Azienda di servizi alla persona, uno dei centri coinvolti nel V-Day. Anche in questo caso un simbolo, visto che le Rsa sono state fra le strutture più colpite dalla pandemia.
Il messaggio di Pregliasco è per la sicurezza del vaccino. "Io sono fiducioso nella sicurezza - ribadisce il virologo dell'università degli Studi di Milano - La vaccinazione è importante perché serve come un'azione comunitaria: uno si vaccina per gli altri e questo è l'unico modo affinché la nostra comunità possa riprendere una vita anche economica serena". Un "punto di partenza simbolico, ma servirà nel breve per poter ampliare la copertura. Sono contento di averlo fatto, perché reputo una doverosa necessità dimostrare la sicurezza e l'efficacia" dei prodotti scudo. "I vaccini sono stati nel passato, sono e saranno ancora nel futuro un elemento fondamentale".
Il carico dei vaccini (1.620 dosi) destinati alla Lombardia, la regione più colpita dal virus, era atterrato all'aeroporto di Milano Linate ieri sera dopo le 22 e preso in custodia dai militari della caserma di Solbiate Olona, dove è rimasto tutta la notte prima di ripartire alla volta del Niguarda. Da qui sono partite le 11 auto mediche con i vaccini destinati alle altre province lombarde.
I primi 7 testimonial sono stati sottoposti all'iniezione scudo contemporaneamente. Dopo di loro, altre 80 persone: sono i rappresentanti inviati da tutte le Asst di Milano, in modo da coinvolgere simbolicamente nelle vaccinazioni tutte le strutture della metropoli.