Cina, dopo 76 giorni finisce l'isolamento di Wuhan, "culla" del coronavirus
Lunga fila di auto per lasciare la città
La Cina ha registrato ieri 62 nuovi casi di infezione da coronavirus, di cui 59 importati. La commissione sanitaria ha segnalato due nuovi decessi, di cui uno a Shanghai e uno nell'Hubei, la provincia di Wuhan.
Ieri a mezzanotte, Wuhan ha rimosso le barriere erette il 23 gennaio scorso e ha terminato il proprio isolamento. La città da cui si è diffusa l'epidemia di coronavirus ha riaperto i collegamenti stradali, marittimi, ferroviari e aerei. Un video diffuso dai media statali cinesi mostra immagini della rimozione delle transenne da un casello per il pedaggio autostradale e le prime automobili che si mettono in coda per lasciare il capoluogo dello Hubei, nella Cina interna.
La gioia per la rimozione delle barriere, scrive l'agenzia Xinhua, è stata espressa dai colpi di clacson degli automobilisti in attesa di partire. "Voglio solo tornare a casa", ha dichiarato un automobilista citato dal tabloid Global Times.
La fine dell'isolamento, durato 76 giorni, è stata preceduta da appelli delle autorità locali ai residenti a non abbassare la guardia sul rischio di contagio, nonostante i nuovi casi accertati si siano quasi azzerati nelle ultime settimane. In un comunicato, le autorità locali hanno ribadito l'importanza di mantenere i controlli nella metropoli. "Zero nuovi contagi non è uguale a zero rischi".