L'intervista del premier
Conte: Attenzione a sfidare Commissione UE sul debito. Minibot? Proposta mai portata a Palazzo Chigi
In un'intervista il presidente del Consiglio avverte sui rischi di un braccio di ferro con Bruxelles e rinnova l'invito agli alleati a trovare un'intesa. "Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre piu' strumentali", dice Conte
Mentre con l'esito dei ballottaggi arriva a conclusione la lunga tornata elettorale che tra europee ed amministrative ha visto un netto riassestamento dei consensi elettorali a favore della Lega e a discapito di M5S il premier Conte cerca di superare l'impasse del governo. Prima era arrivato il diktat ai partner della maggioranza: o trovate un'intesa o sono pronto a lasciare aveva detto nella conferenza stampa da Palazzo Chigi la settimana scorsa. Oggi in un colloquio con il Corriere della Sera avverte invece dei rischi di un braccio di ferro con l'Europa.
"Attenzione a sfidare la Commissione UE"
"Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, fara' male all'Italia. Non e' tanto e solo questione di multa. Ci assoggettera' a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranita' in campo economico. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani", sostiene, il premier Giuseppe Conte, in un colloquio col 'Corriere della Sera'.
"La Lega? Non si faccia prendere da prospettive di predominio"
Per quanto riguarda la maggioranza, il presidente del Consiglio precisa: "Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre piu' strumentali. Se aspira a capitalizzare un consenso politico, non puo' che passare da elezioni politiche. Insomma deve assumersi la responsabilita' di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle".
Proposta minibot mai portata a Palazzo Chigi
Conte ribadisce quindi la propria contrarieta' ai minibot: "E' una proposta mai portata a Palazzo Chigi. E siccome ha implicazioni di sistema, mi aspettavo che correttamente mi fosse portata per esaminarne insieme aspetti e contenuti. Ci sono molte criticita' anche tecniche: se i crediti della PA non sono certificati non sono neppure pagabili. Siccome non possono costituire una moneta parallela non c'e' l'obbligo di accettarli come mezzo per estinguere un'obbligazione. E chi li accetta, ragionevolmente vorrebbe scontare il fatto di prendere in carico un'attivita' parzialmente liquida che non frutta interesse. Il risultato e' che finirebbero per essere negoziati sotto la parita'".
"Senza intesa ce ne andiamo tutti a casa"
Per quanto riguarda poi la manovra, Conte auspica un'intesa chiara tra Lega e M5s come accaduto nello scorso dicembre: "Se non e' come a dicembre, rischiamo di andarcene tutti a casa. Di certo me ne vado io. Devo poter condurre insieme al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il negoziato senza distonie e cacofonie".
"In Europa siamo minoranza"
Secondo Conte, "l'Italia un commissario lo avra'. Ma sara' importante vedere chi, come e con quale ruolo economico. Dobbiamo sapere che ci troveremo di fronte un Parlamento europeo molto diffidente. Li' passa chi ha la maggioranza piu' uno dei voti, e noi non saremo in maggioranza. Le forze politiche interne non hanno capitalizzato i voti, a Strasburgo. Si prefigura un loro ruolo non decisivo anche per la Lega che pure ha riportato una grande vittoria in Italia".
Appello agli alleati: "Scongiurare procedura d'infrazione"
Infine un appello: "Lo dico agli alleati ma anche al Paese: una procedura per debito eccessivo va evitata. Esporrebbe l'Italia a uno spread difficilmente controllabile; e a fibrillazioni dei mercati finanziari che, in caso di declassamento da parte delle agenzie internazionali di rating, renderebbero piu' difficile al governo collocare il nostro debito sui mercati. Ecco perche' occorre unitarieta' di intenti e chiarezza di obiettivi. Non posso e non voglio assumermi la responsabilita' di esporre il sistema-Paese a rischi inutili".