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Filippine, appello degli ostaggi tedeschi di Abu Sayyaf: "Ogni giorno è peggio"
Il gruppo terroristico ha spostato di una settimana, al 17 ottobre, l'ultimatum alla Germania: se non sarà consegnato un riscatto di 5,6 milioni di euro e deciso uno stop al sostegno agli Usa contro l'Isis, uno dei due ostaggi verrà decapitato
I due tedeschi tenuti in ostaggio dal gruppo terrorista Abu Sayyaf si augurano di poter rivedere di nuovo la loro famiglia, anche se vivono nella paura di essere uccisi. In un'intervista con una stazione radio locale, gli ostaggi hanno detto di mangiare solo riso, di non avere medicine e di dormire al freddo nella jungla dell'isola di Jolo, mille chilometri a sud di Manila. I due sono stati sequestrati ad aprile, mentre si trovavano al largo della provincia occidentale di Palawan.
"Vorrei salutarli e spero di rivederli presto", ha detto uno degli ostaggi, una donna di 55 anni, alla stazione radio Dxrz, quando le hanno chiesto se avesse un messaggio per i suoi famigliari. La donna ha detto che suo marito, di 74 anni, non ha accesso ai farmaci per curare il cuore. "Cerco di tenerlo al riparo da tutto - ha raccontato - dorme molto e cerco di tenerlo coperto e al caldo. E' tutto quello che posso fare". Da parte sua, l'uomo ha raccontato che mangiano riso mattina e pomeriggio, ma che la sera digiunano. "Sono molto debole ed imprigionato, non posso fare quello che voglio - ha spiegato - sono venuto qui in vacanza, ma quello che sto vivendo qui è il contrario di una vacanza". La donna ha poi precisato di dormire "all'aperto" con guardie armate e che suo marito "ha paura che lo possano uccidere in ogni momento".