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MONDO

Alta tensione diplomatica

Aereo abbattuto, intelligence Usa: Russia ha fornito i missili. Kiev: filorussi distruggono le prove

Gli Stati Uniti definscono "inaccettabile" che l'aerea del disastro non sia sicura e sia inaccessibile al team dell'Osce. Filorussi: sicurezza degli esperti in cambio di tregua. Rimpallo di accuse, Kiev: sepratisti occultano le prove della loro responsabilità; Stati Uniti: Mosca ha fornito sistema missilistico rimosso dopo la tragedia. È giallo sulle scatole nere

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È alta tensione diplomatica sul Boeing della Malaysia Airlines abbattuto nei cieli dell'Ucraina. Una tragedia che ha causato la morte di 298 persone. L'intelligence americana sospetta che la Russia abbia fornito ai separatisti russi sofisticati sistemi missilistici antiaerei, rimossi in seguito all'abbattimento dell'aereo. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. La supposizione è che Mosca stia cercando di rimuovere le prove di quello che ha fatto e per questo i sistemi missilistici sono stati spostati in territorio russo. Le indicazioni dell'intelligence vanno nella stessa direzione della tesi dell'Ucraina che ha sempre accusato Mosca - che fornisce, secondo Kiev, armi e missili - e i separatisti di essere i responsabili dell'abbattimento del Boeing. Un rimpallo di accuse in cui la Russia nega di aver fornito armi ai separatisti e di essere implicata nel disastro e adombra che siano stati i missili ucraini a colpire il volo MH17.

Kiev: separatisti occultano le prove
Secondo Kiev i separatisti starebbero facendo di tutto per ostacolare le indagini. "Distruggono le prove sul luogo del disastro", cercando di distruggere, "con il sostegno della Russia, le prove del loro crimine internazionale", trasportando i resti dell'aereo in Russia e portando i corpi delle vittime all'obitorio di Donetsk. I ribelli replicano che è Kiev che lavora per "sabotare le indagini" e chiedono agli  esperti stranieri di arrivare sul posto "prima possibile" per ragioni umanitarie.

Filorussi: sicurezza degli esperti in cambio di tregua
I separatisti garantiranno la sicurezza degli esperti internazionali sul luogo dello schianto se Kiev accetterà una tregua. Lo si legge in un comunicato dell'autoproclamata repubblica del Donetsk. "Invitiamo Kiev a concludere immediatamente tale accordo di cessate il fuoco almeno per la durata dell'inchiesta sul sito" della catastrofe, si legge.

Accesso limitato all'Osce
Il team dell'Osce ha riferito di essere rimasto sul posto poco più di un'ora prima di essere stato costretto ad andare via dai filorussi. Gli Stati Uniti esprimono preoccupazione per il rifiuto dei ribelli pro-Russia a consentire agli ispettore l'accesso sicuro all'area dell'incidente. In un colloquio con l'omologo russo Serghiei Lavrov, il segretario di stato americano Kerry ha chiesto inoltre a Mosca una ''immediata e chiara azione per ridurre le tensioni''. È intervenuto anche il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jennifer Psaki, sottolineando che la mancanza di sicurezza è "inaccettabile". "È essenziale che ci sia un'indagine internazionale credibile e completa il prima possibile" mette in evidenza Psaki, precisando che l'area dell'incidente "non è sicura e che ci sono informazioni sulla rimozione di corpi e parti di aereo".

Giallo della scatole nere
Il governo malese non ha confermato il ritrovamento della scatola nera, e da parte loro i filorussi hanno smentito di averla presa in consegna, come era sembrato in precedenza. Soltanto questi oggetti possono svelare alcuni misteri e far luce sulle responsabilità della tragedia. Eppure, a due giorni dall'abbattimento del volo, ancora non si sa dove siano. Anche il governo di Kiev ha dichiarato di non avere alcuna idea di dove si trovino i dispositivi. Il portavoce del servizio Emergenze ucraino, Andriy Lysenko, ha dichiarato: "Non abbiamo alcuna informazione sulle scatole nere: nessuno ce le ha consegnate".

Pressioni internazionali
Il premier olandese Mark Rutte, il suo Paese detiene il terribile record di vittime, 192, nel corso di una telefonata "molto accesa" ha chiesto a Vladimir Putin di "prendersi le sue responsabilità" per facilitare l'accesso degli ispettori nella zona, mentre Londra lo ha accusato di non fornire "sostegno sufficiente". Il premier britannico David Cameron in un intervento sul Sunday Times ha poi dichiarato che se la Russia non collaborerà a chiarire la vicenda dell'abbattimento dell'aereo malese saranno necessarie sanzioni più severe da parte dell'Ue. 
Il leader del Cremlino - contro il quale l'Australia ventila persino una esclusione dal prossimo vertice G20 - ha provato a uscire dall'angolo concordando con la cancelliera tedesca Angela Merkel la rapida creazione di una commissione d'inchiesta indipendente guidata dall'Onu, mentre sulla linea telefonica Mosca-Washington il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov ed il collega americano John Kerry hanno assicurato che Russia e Usa useranno la loro influenza per porre fine al conflitto ucraino.
Da Kiev arriva la presa di posizione del presidente Petro Poroshenko che ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di inserire i ribelli di Donetsk e Lugansk nelle liste delle formazioni terroristiche.

Anche il governo malese accusa i filorussi
Dopo il governo ucraino, anche quello malese ha accusato i ribelli filorussi di aver cercato di alterare la scena dello schianto del Boeing 777 precipitato giovedì i in Ucraina. ''L'integrità del sito è stata compromessa. Abbiamo notizia del fatto che alcuni indizi vitali non sono stati preservati sul posto. Le interferenze sulla scena dello schianto rischiano di falsare tutta l'inchiesta'', ha detto il ministro dei Traporti malese, Liow Tiong Lai. ''Noi dobbiamo avere pieno accesso al sito e assicurarci che gli indizi non vengano alterati. Chiediamo giustizia''. 
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