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MONDO

Conferenza stampa del capo della commissione d'indagine

Aereo caduto nel Sinai, Egitto: "Rumore da scatole nere. Troppo presto per parlare di bomba"

Una fonte dell'inchiesta afferma ai media francesi che una delle scatole nere conferma il carattere "brutale" e "improvviso" dell'evento che ha causato la caduta dell'aereo russo nel Sinai a bordo del quale viaggiavano 224 persone. Tecnici italiani a Sharm per completare misure di sicurezza sugli aerei in partenza per il nostro paese 

Aereo russo (LaPresse)
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Egitto "L'enorme disposizione dei detriti al suolo dell'aereo russo precipitato in Sinai dimostra che il velivolo si è distrutto quando era ancora in volo". La conferma arriva dalla comissione d'inchiesta egiziana che indaga sullo schianto dell'aereo russo nella penisola del Sinai. Gli inquirenti invitano però alla prudenza: "troppo presto per concludere che sia stata una bomba". 

"Dalle scatole nere si sente un rumore all'ultimo secondo della registrazione vocale che è ancora in corso di analisi. Il comitato sta considerando tutti i possibili scenari ma fino ad ora non è giunto ad una conclusione definitiva" ha poi riferito. 

"La registrazione delle scatole nere dell'aereo russo si è arrestata 23 minuti dopo il decollo quando l'aereo era a 30mila piedi di altitudine", ha aggiunto. "Siamo ancora nella fase della collezione dei dati e delle informazioni. I detriti dell'aereo sono stati trasportati in un luogo sicuro al Cairo per essere esaminati da esperti", ha aggiunto, precisando che "nei prossimi giorni saranno fatte  ulteriori visite sul luogo del disastro". Intanto è stata aperta un'indagine su tutto il personale dell'aeroporto di Sharm el Sheikh che è entrato in contatto con l'aereo russo 

Fonti inchiesta: prevale tesi ordigno
Una fonte dell'inchiesta afferma ai media francesi che una delle scatole nere conferma il carattere "brutale" e "improvviso" dell'evento che ha causato la caduta dell'aereo russo nel Sinai. La fonte precisa che alcune foto mostrano rottami perforati dall'impatto dall'interno verso l'esterno "accreditando la tesi di un dispositivo pirotecnico o di una bomba".

Sicurezza, tecnici italiani a Sharm
Un team di esperti italiani sarà domani a Sharm el Sheikh per esaminare e completare le misure di sicurezza adottate per gli aerei italiani in partenza per il nostro paese. Lo annuncia la Farnesina che in una nota spiega: "La missione tecnica è composta da specialisti dell'Enac, da esperti della sicurezza aeroportuale, del Ministero dell'Interno e di altre amministrazioni competenti e provvederà al completamento delle misure di sicurezza dei voli già adottate su richiesta dell'Enac dalle compagnie di charter italiane".

Caos turisti
Mentre le indagini proseguono, è caos a Sharm el Sheikh dove migliaia di turisti aspettano di essere rimpatriati. Nel pomeriggio è in programma il volo EasyJet che porterà i passeggeri italiani bloccati in Egitto a Londra Luton per poi essere imbarcati per Milano Malpensa. A darne notizia, in una nota, è la compagnia aerea, precisando che il volo potrà subire ritardi "a causa della situazione locale".  

Media: ad agosto zereo inglese sfiorato da missile su Sharm
Nel frattempo da Londra arrivano nuovi, preoccupanti, dettagli su una tragedia sfiorata il 23 agosto scorso mentre un jet britannico della Thomson Airways era in fase di atterraggio nell'aeroporto egiziano di Sharm el Sheikh.

Un missile lanciato per errore dalle truppe del Cairo durante una esercitazione rischiò infatti di centrare in pieno il velivolo partito da Londra con a bordo 189 persone.

Solo l'abilità del pilota e del primo ufficiale evitarono un'altra sciagura a soli 300 metri dall'aereo. In quel caso si trattò con ogni probabilità di un missile 'spalleggiabile' tipo lo statunitense Stinger o il russo Strela, che hanno gittate fino ad un massimo di 4.000 metri. Ipotesi, questa, esclusa per l'Airbus A321 delle russa Metrojet, che volava a 9.400 metri di quota e per il quale sembra ormai accertata l'ipotesi di una bomba a bordo. 
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