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MONDO

Almeno 19 i morti

Afghanistan, Msf lascia Kunduz dopo l'attacco all'ospedale. Il cordoglio di Obama

Indagine del Pentagono in corso. L'ospedale è stato distrutto da un raid aereo, condotto dagli Usa secondo Msf. Kate Stegeman, portavoce di Msf, ha precisato che parte del personale sta lavorando in altre strutture della città

Bombardato ospedale Msf (Reuters/LaPresse)
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Medici senza Frontiere ha annunciato di lasciare Kunduz, in Afghanistan, dopo l'attacco all'ospedale che ha portato alla morte di 19 persone, tra cui 12 suoi operatori. Un bombardamento su cui adesso sta facendo luce il Pentagono che ha avviato un indagine per capire come siano andate davvero le cose sabato. Gli aerei Usa, da cui sono partite le bombe, operavano sotto egida Nato.

Un attacco durato una trentina di minuti, nonostante l'organizzazione avesse comunicato alle forze afghane e americane le coordinate precise dell'ospedale. Non è chiaro se all'interno ci fossero talebani o meno. Ce ne sarebbe stati una decina secondo il ministero dell'Interno afghano, circostanza negata però dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid.

Nella notte, intorno alle due, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato di "tragico incidente" e ha manifestato il suo cordoglio per l'accaduto. "Il ministero della Difesa ha lanciato un'inchiesta completa e aspetteremo i risultati prima di dare un giudizio definitivo sulle circostanze di questa tragedia", ha detto. "Michelle e io preghiamo per tutti i civili colpiti da questo incidente, le loro famiglie e le persone care", prosegue il presidente. 


 
Da quando lunedì sono scoppiati i combattimenti tra le forze armate afghane e i talebani, nell'ospedale colpito sono stati curati 394 feriti con oltre 80 operatori nazionali e internazionali. Kunduz era considerata una delle province più stabili nel conflitto in Afghanistan, ma dall'anno scorso si è registrato un aumento significativo dei combattimenti. Msf ha curato 204 pazienti - 51 tra donne e bambini - dopo l'inizio della cosiddetta "offensiva di primavera" dei talebani, la maggior parte feriti da arma da fuoco e esplosioni. L'organizzazione ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1980. 
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