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MONDO

Obama rallenta il piano di ritiro dei soldati dal paese

Afghanistan, attentato kamikaze a Kabul: 8 morti e decine di feriti

L'attentatore, al volante di un auto imbottita di esplosivo, si è fatto saltare in aria in una zona vicino al palazzo presidenziale e al ministero delle Finanze. Dagli Stati Uniti dove è in vista di Stato arriva la condanna del presidente Ghani che ha poi ringraziato gli americani per il loro sacrificio per sostenere la "causa della libertà in Afghanistan"

(LaPresse)
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Otto morti ed una trentina di feriti, è il bilancio dell'attentato kamikaze nel centro di Kabul. L'attentatore, al volante di un auto imbottita di esplosivo, si è fatto saltare in aria in una zona vicino al palazzo presidenziale e al ministero delle Finanze all'ora di punta. L'attentato non è stato ancora rivendicato: "è in corso un'inchiesta", dice il ministro dell'Interno. Tra i feriti, ha fatto sapere il portavoce del ministero della Salute Pubblica, Ismail Kawusi, ci sono due bambini e due donne. Immediata la condanna del presidente afghano Ashraf Ghani, negli Usa in visita di Stato.  

Nel suo intervento davanti al Congresso di Washington, il presidente Ghani ha espresso estrema gratitudine "per il coraggio dei soldati e il grande sacrificio degli americani" che, "per la causa della libertà" in Afghanistan, hanno perso oltre 2.300 soldati. Il discorso di Ghani è stato preceduto dall'incontro di ieri con Barack Obama alla Casa Bianca. Gli Usa hanno deciso di lasciare 9.800 soldati in Afghanistan fino alla fine dell'anno, rallentando il piano di ritiro che prevedeva un ridimensionamento delle truppe a 5.500 nel 2015. Ghani, ringraziando Obama, ha detto che il rallentamento del piano di ritiro consentirà di "accelerare le riforme, di garantire una migliore guida, preparazione ed equipaggiamento alle forze di sicurezza nazionali afghane".

I Talebani hanno risposto alla decisione del presidente Obama lanciando un avvertimento: rallentare il ritiro delle truppe sarà un ostacolo agli sforzi di pace e hanno così confermato il loro l'impegno a continuare a combattere.
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