MONDO
Il caso Sharapova
L'Agenzia mondiale antidoping “grazia” il meldonium
In un comunicato della Wada si stabilisce il massimo contenuto ammissibile di Meldonium, un microgrammo per millilitro, nei test effettuati dagli atleti entro il primo marzo scorso
Il Meldonium è stato vietato da Wada dal primo gennaio. Ora, però, l’Agenzia specifica che qualora il contenuto fosse conforme a quello stabilito, non si accuserebbe l’atleta di aver assunto il farmaco incriminato per migliorare le proprie prestazioni sportive.
Le indagini invece continueranno se la concentrazione di Meldonium nel test di un atleta supera 15 microgrammi, una quantità che significherebbe il suo consumo recente.
Saranno dunque stralciate le inchieste a carico degli atleti che di loro spontanea volontà hanno confessato l’assunzione di meldonium dopo l’1 gennaio. Finora Wada ha rilevato 150 test positivi al Meldonium tra gli atleti provenienti da una quindicina di paesi. Tra i 29 russi, i più illustri sono la campionessa di tennis Maria Sharapova e la nuotatrice Yulia Efimova.
Ma la Federazione internazionale del tennis si è rifiutata di commentare la notizia e di rivelare la concentrazione di Meldonium nell’organismo dellai Sharapova.