ECONOMIA
L'annuncio del governo
Alitalia, il governo: "Il consorzio non c'è più, non abbiamo soluzione di mercato"
L'esecutivo valuta la nomina di un supercommissario. Intanto la compagnia è a corto di liquidità
Sulla questione Alitalia "stiamo valutando diverse opzioni, le dobbiamo valutare con attenzione. Certamente non è una proroga al consorzio che si stava costituendo perché quella strada non c'è più", aveva spiegato in precedenza il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in audizione in Commissione Industria al Senato per presentare le linee programmatiche del dicastero.
Rispondendo a una domanda su Alitalia aveva spiegato che "al momento una soluzione di mercato non c'è", la ex compagnia di bandiera "ha una dimensione che in questo momento il mercato fa difficoltà ad accettare". Per il viceministro Buffagni "è il momento di prendere decisioni difficili e ragionare per creare valore. Dobbiamo garantire servizio, posti di lavoro, asset, ma non possiamo permettere che sia un buco nero per lo Stato".
Sindacati in allarme: "Serve vero piano industriale"
Il governo presenti "un vero piano industriale" per Alitalia: Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, interpellati dall'Agi, dicono no a qualsiasi ipotesi di ristrutturazione che non dia anche delle "garanzie per il futuro". Si dicono "preoccupati" per la situazione di stallo e la mancanza di chiarezza e informazioni da parte del governo e chiedono di non svendere la compagnia perché rappresenta "un asset strategico per il Paese".
L'ipotesi di un supercommissario senza che ci sia una prospettiva industriale è piuttosto pericolosa per i lavoratori - commenta il segretario nazionale di Filt Cgil, Fabrizio Cuscito - Si andrebbe incontro a una ristrutturazione senza avere un piano industriale e quindi senza garanzie per il futuro".
Duro il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi: parla di un "governo che brancola nel buio". "Non ci coinvolgono e non ci informano, quindi è una situazione che non rispetta la rappresentanza dei lavoratori", afferma. Si fanno ipotesi già viste, aggiunge, e "che noi respingiamo come il supercommissario: con disinvoltura si lanciano ipotesi di spezzatino di azienda con migliaia di esuberi senza una minima prospettiva e una strategia di rilancio dell'azienda". Tarlazzi si dice "molto preoccupato di come il governo sta gestendo la partita: Alitalia è un asset strategico quanto l'ex Ilva, quindi meriterebbe una strategia piu efficace". "La direzione sembra essere quella di una compagnia regional molto ridotta: il fatto che l'Europa ancora ci dia quel margine di flessibilità nella gestione della complessa partita potrebbe suggerire che siamo di fronte a un accordo fatto con la Merkel per svendere Alitalia a Lufthansa".
Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, evidenzia che "questo clima genera confusione e il Mise dovrebbe fare un pò di chiarezza. Non vediamo i commissari da prima dell'estate e non abbiamo la più pallida idea di ciò che sta succedendo". Bisogna "fare in fretta", aggiunge. E sul supercommissario chiarisce: "Bisogna capire qual è la sua missione. Abbiamo bisogno di risanamento e sviluppo, se cominciamo a parlare solo di ridimensionamento è uno schema già ampiamente sperimentato nelle crisi precedenti che non ha portato a nessuno risultato". Il sindacato, conclude Pellecchia, vuole sapere "qual e' il piano industriale: leggo tanta indeterminazione e indecisione nelle scelte del governo. Bisogna ancora capire se Alitalia serve all'Italia oppure no".