Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Assange-si-offre-agli-Usa-in-cambio-della-liberazione-di-Manning-dd67bd45-34a9-4bd2-bd1b-cf21df98207b.html | rainews/live/ | true
MONDO

Assange si 'offre' agli Usa in cambio della liberazione di Manning

Condividi
Julian Assange si 'offre' agli Stati Uniti in cambio della liberazione di Chelsea Manning. WikiLeaks, tramite il proprio account su Twitter, ha reso noto che il suo fondatore accetterebbe l'estradizione se il presidente Barack Obama concedesse la grazia a Manning, l'ex analista dell'esercito statunitense condannato a 35 anni di carcere per aver consegnato proprio ad Assange, che poi li pubblicò su WikiLeaks, decine di migliaia di documenti riservati.

Nel tweet, WikiLeaks sostiene comunque che il caso aperto dal dipartimento di Giustizia statunitense contro Assange è "chiaramente incostituzionale". Assange si nasconde nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dal giugno 2012, per evitare di essere consegnato alla Svezia, dove è accusato di violenza sessuale; la Svezia, secondo Assange, lo consegnerebbe poi agli Stati Uniti.

Proprio oggi, il New York Times ha dedicato un articolo a Manning, raccontando la sua quotidianità, e le sue difficoltà da persona che ha iniziato la transizione verso il sesso femminile rinchiusa in un carcere maschile, a Fort Leavenworth, in Kansas. Fu arrestato quasi sette anni fa e condannato nell'estate 2013 alla più dura pena inflitta a una persona accusata di aver reso pubbliche informazioni governative segrete.

"Sono sempre occupata. Ho molte cose arretrate da fare: legali, amministrative, domande della stampa e scrivere. Molte cose da scrivere" ha raccontato Manning, che ha risposto alle domande inviate dal quotidiano, visto che le è proibito di parlare direttamente con i giornalisti. "Essere me stessa è un lavoro a tempo pieno". Manning ha chiesto al presidente Barack Obama la grazia.
Condividi