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MONDO

L'attentatore suicida Khalid El Bakraoui in Italia nel 2015

Attacchi di Bruxelles, la polizia belga rilancia la caccia all''uomo con il cappello'

La polizia belga sta ancora dando la caccia all' 'uomo con il cappello', il terzo sospetto terrorista che compare nelle foto degli attentatori di Zaventem. I media lo avevano identificato con il giornalista free lance Faycal Cheffou. Secondo quanto appreso da Sky Tg24, Khalid El Bakraoui, l'attentatore suicida che si è fatto esplodere all'interno della stazione della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles, è transitato nell'estate del 2015 in Italia, diretto in Grecia

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La polizia belga sta ancora dando la caccia all' "uomo con il cappello", il terzo sospetto terrorista che compare nel video di sorveglianza dell'aeroporto di Zaventem, a Bruxelles. Gli inquirenti hanno postato un video sul proprio sito chiedendo a tutti di contattare un numero gratuito nel caso in cui l'uomo venga riconosciuto. Nei giorni scorsi, i media avevano identificato l'uomo con il giornalista freelance Faysal Cheffou, tra gli arrestati di giovedì scorso. Quest'ultimo è stato rilasciato per mancanza di prove.

E arrivano nuovi retroscena su Khalid El Bakraoui, il kamikaze della metro. L'uomo sarebbe transitato nel nostro Paese in estate, secondo fonti citate da Sky tg24.

Intanto, sul fronte delle indagini, la tv greca rivela che le autorità di Atene avevano trasmesso a quelle del Belgio tutti i risultati delle perquisizioni di gennaio 2015 nell'appartamento di Abbaoud ad Atene, grazie alle quali furono ritrovate mappe e disegni dell'aeroporto di Zaventem. Poi la collaborazione tra i due paesi saltò.

Chi è l'"uomo con il cappello?"
"La polizia - si legge nel comunicato degli inquirenti belgi - sta cercando di identificare l'uomo. Egli è sospettato di aver commesso l'attentato all'aeroporto di Zaventem martedì, 22 marzo 2016. Se riconoscete questa persona o se disponete di informazioni riguardo all'attacco, si prega - conclude il messaggio postato sul sito web della polizia federale - di contattare gli investigatori tramite il numero verde 0800 30 300. Discrezione assicurata". Sotto la breve nota, dal titolo 'sospetto da identificare', è postato un video lungo 32 secondi in cui si vede l'uomo 'con il cappello' camminare a fianco dei due altri sospetti kamikaze, spingere il carrello dei bagagli, ripreso da una telecamera a circuito chiuso dell'aeroporto di Zaventem pochi attimi prima delle esplosioni.




Khalid El Bakraoui in Italia nel 2015
Secondo quanto appreso da Sky Tg24, Khalid El Bakraoui, l'attentatore suicida che si è fatto esplodere all`interno della stazione della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles, è transitato nell`estate del 2015 in Italia, diretto in Grecia.

Gli uomini dell'Antiterrorismo hanno ricostruito i suoi spostamenti: il 23 luglio 2015 alle ore 8.25 Khalid El Bakraoui atterra all'aeroporto di Treviso con un volo Ryanair proveniente da Bruxelles. Il biglietto era stato acquistato con carta di credito da un altro uomo: Abderahman Benamor. Al momento del check-in a Bruxelles El Bakraoui si registra con un documento d'identità belga.

Il giorno dopo, 24 luglio 2015, il nominativo di Khalid viene registrato su un volo Volotea partito dall'aeroporto Marco Polo di Venezia alle ore 06.00 con destinazione Atene. La notte tra il 23 e il 24 luglio pernotta presso l`hotel Courtyard by Marriott Venice Airport di Venezia. Dunque, a fine luglio 2015 transitava dall'Italia diretto in Grecia, pochi giorni più tardi - l'1 agosto 2015 - Salah Abdeslam veniva avvistato nel porto di Bari diretto a Patrasso. E sempre in Grecia, in un appartamento di Atene abitato da Abaaoud, è stata trovata la mappa dell`aeroporto di Bruxelles. 

Tv greca: le mappe di Abbaoud erano state inviate ai belgi nel 2015
Le autorità greche avevano trasmesso a quelle belghe tutti i risultati delle perquisizioni di gennaio 2015 nell'appartamento di Abbaoud ad Atene, grazie alle quali furono ritrovate mappe e disegni dell'aeroporto di Zaventem. Lo afferma la tv greca Ert sul suo sito web. Secondo l'emittente, le autorità greche avevano convenuto con quelle belghe di procedere insieme alle perquisizioni dell'appartamento di Pagrati, dove Abbaoud aveva vissuto a gennaio 2015, ma la collaborazione è saltata e i belgi hanno chiesto ai greci di procedere da soli.

Attacchi di Bruxelles: i morti sono 35
Quattro persone sono decedute in ospedale dopo gli attacchi di Bruxelles. E così il bilancio degli attentanti avenuti martedì scorso nella capitale belga sale a 35 morti, tra cui ci sono anche i tre kamikaze autori della strage. A renderlo noto sono state le autorità belghe, precisando che le altre quattro persone sono decedute in ospedale per le ferite riportate nelle esplosioni. 

Tre nuovi arresti per terrorismo
Sono tre le persone incriminate per il reato di "partecipazione ad attività di un gruppo terroristico" dopo le perquisizioni effettuate domenica in diverse città del Belgio, ha reso noto la procura federale. Nel comunicato si fanno i nomi di tre persone sospette, Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O., evocando un'operazione giudiziaria antiterrorista, ma non si fa cenno agli attentati del 22 marzo a Bruxelles. Le perquisizioni si erano concentrate nella regione di Bruxelles e nella provincia di Anversa, portando al fermo di 9 persone in tutte (sei le hanno rilasciate dopo l'interrogatorio). La procura federale non ha voluto dare altri dettagli.

Identificate 28 vittime
Nell'attentato alla metro di Maalbeek, a pochi metri dalle istituzioni comunitarie, sono stati identificate finora 13 vittime: 10 sono belghe e 3 straniere (una è l'italiana, Patricia Rizzo, ma ci sono state anche una vittima svedese e una britannica).  Il centro di Crisi fa notare che le nazionalità degli stranieri morti possono divergere dai dati forniti dal ministero degli Esteri perché alcune vittime avevano doppia o addirittura tripla nazionalità (per esempio Jennifer Scintu Waetzmann che era italiana, tedesca e spagnola).  
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