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MONDO

Il caso

Austria minaccia di bloccare acquisto Ue di 100 mln dosi Pfizer. E tratta con Russia per Sputnik

Sebastian Kurz (AP Photo/Ronald Zak)
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L'Austria minaccia di bloccare la Commissione Ue dall'assicurarsi altri 100 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech, a meno che Vienna non ottenga una fetta maggiore di vaccini. È quanto riferisce Politico - come riporta LaPresse - , citando fonti diplomatiche di tre Paesi Ue.

L'Unione europea può ricevere 10 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech aggiuntive anticipatamente, nel secondo trimestre, che deriverebbero dall'anticipazione dell'opzione di 100 milioni di dosi previste dal secondo contratto con l'azienda e contemplate inizialmente per terzo e quarto trimestre del 2021. Ma su questo è scattata una battaglia in cui il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, spinge affinché il suo Paese riceva più dosi nonostante non sia fra i Paesi Ue più in difficoltà.

Politico spiega che l'Austria basa la sua minaccia sull'argomentazione che il nuovo acquisto di dosi Pfizer avrebbe bisogno di un'autorizzazione unanime fra gli Stati Ue, ma precisa che non tutti sono d'accordo sul fondamento legale di questo ragionamento.

La testata cita diversi diplomatici di Paesi Ue che hanno espresso indignazione per la minaccia dell'Austria e per la possibilità che l'Ue possa perdere le 100 milioni di dosi se l'opzione di acquisto non verrà esercitata entro la scadenza di metà aprile.

Uno dei diplomatici Ue citati, in particolare, ha espresso rabbia per il fatto che Vienna bloccherebbe 10 milioni di dosi per Stati membri che ne hanno "disperato bisogno, come Lettonia e Bulgaria".

Sputnik
L'Austria è in trattativa con la Russia per la fornitura di un milione di dosi del vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus. Lo riporta la testata austriaca Die Presse, citando informazioni della cancelleria. La testata spiega che le trattative riguardano la consegna di 300mila dosi ad aprile, 500mila a maggio e 200mila all'inizio di giugno, ma precisa che non è ancora stata presa una decisione sull'acquisto.

I colloqui sono cominciati a fine febbraio: il 26 febbraio il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin su possibili consegne di Sputnik V in Austria, ricostruisce Die Presse citando la cancelleria, aggiungendo che il Russian Direct Investment Fund (Rdif), responsabile delle vendite internazionali del vaccino, fu contattato lo stesso giorno; poi il 5 marzo Kurz avrebbe parlato con il presidente di Rdif, Kirill Dmitriev, e da allora si sarebbero susseguite videochiamate e telefonate con Rdif e con l'ambasciatore russo in Austria, Dmitri Ljubinski

Kurz ha dichiarato oggi che non dovrebbero esserci "paraocchi geopolitici" sui vaccini e che "l'unica cosa che conta è se il vaccino è sicuro ed efficace, non da dove viene". Finora Kurz aveva sempre indicato come condizione per una consegna in Austria l'approvazione europea
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