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ECONOMIA

Per l'area euro confermata la stima: +1,1%

La crescita del Pil mondiale frena: colpa della crisi in Ucraina e del gelo negli Usa

La Banca Mondiale rivede le proprie previsioni sulle prospettive dell'economia globale. L'inizio dell'anno turbolento fa sentire i suoi effetti. L'appello dell'istituto: "Servono più riforme strutturali"

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Washington (Usa) Il Pil mondiale continuerà a crescere, ma più lentamente del previsto: è l’effetto dell’inverno freddo negli Stati Uniti e della crisi in Ucraina. Questa la previsione della Banca Mondiale, che nel suo ultimo rapporto rivede le prospettive di crescita al +2,8%, meno del +3,2% previsto in gennaio. Troppo poco, dicono i vertici dell’istituto, per creare posti di lavoro a sufficienza per migliorare le vite dei più poveri.

"Anno iniziato in modo turbolento" 
"L'economia mondiale ha avuto un inizio dell'anno turbolento con l'inverno freddo negli Stati Uniti, le turbolenze finanziarie e il conflitto in Ucraina. Nonostante l'inizio lento, la crescita è prevista accelerare con l'avanzare dell'anno", afferma la Banca Mondiale. A spingere la crescita sono le economie avanzate, ma la crescita statunitense è stata tagliata a +2,1% dal +2,8% precedentemente previsto.

Gli effetti della crisi in Ucraina 
L'istituto di Washington taglia anche le stime di crescita della Russia, prevista crescere quest'anno solo dello 0,5% contro il +2,2% stimato in gennaio. L'economia ucraina dovrebbe invece contrarsi del 5%. "Una forte escalation delle tensioni in Ucraina pone rischi all'economia globale" mette in evidenza il rapporto.
 
Prospettive confermate per l'area euro
Per l'area euro è confermata una crescita dell'1,1% quest'anno, mentre le stime per il Giappone sono state riviste leggermente al ribasso da +1,4% a +1,3%. Per il 2015 la Banca Mondiale mantiene una stima del 3,4%, invariata rispetto alla precedente.
 
"Servono più riforme strutturali"
"I tassi di crescita nelle economie avanzate restano troppo modesti per la creazione di quei posti di lavoro necessari a migliorare le vite dei più poveri”, afferma il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim. “È  necessario muoversi più velocemente e investire di più nelle riforme strutturali che sostengono la crescita economica ai livelli necessari per mettere fine all'estrema povertà entro la nostra generazione”.
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