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ECONOMIA

Banche, il 2017 sarà un anno di grande trasformazione

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di Alessandra Baldoni Sarà un anno di grande trasformazione il 2017 per le banche italiane. "Il sistema è solido - ripete il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan - ma con alcuni casi critici da risolvere". Mps innanzitutto, per la quale serviranno mesi prima di arrivare ad una soluzione definitiva dovendo il piano industriale passare ora l'esame della Bce e dell'Antitrust europeo. Poi le quattro banche salvate e in attesa di esser cedute. E le venete Popolare di Vicenza e Veneto Banca, mentre la genovese Carige rinvia a febbraio il nuovo piano industriale. Tanti i dossier aperti - 20 i miliardi messi a disposizione dal Governo per le banche crisi - per un sistema del credito ancora fragile. Una redditività troppo bassa e insufficiente a remunerare il capitale, alti costi di finanziamento ed un ritmo di crescita economica ancora troppo lento.

Un anno di ristrutturazione dunque con molti aumenti di capitale in programma, l'ineludibile taglio dei costi e la necessità di procedere con le aggregazioni per affrontare un mercato non più solo domestico. E l'irrisolta emergenza delle sofferenze bancarie - i crediti ormai inesigibili - a quota 85,47 miliardi secondo i dati di ottobre di Bankitalia. Pesano sui bilanci delle banche e frenano l'espansione del credito, senza la quale non riparte il  paese. Poi c'è il capitolo delle banche Popolari - la riforma era attesa da 25 anni - ma ha trovato uno stop nella sentenza del Consiglio di Stato. In attesa della Consulta si sono fermate le trasformazioni in SPA di popolare di Sondrio e Bari, mentre tutto da definire è l'assetto delle banche di credito cooperativo.

Uno scenario complesso alle prese con le regole europee ed una vigilanza bancaria nelle sue decisioni improntata spesso a logiche rigide e inflessibili. Non è un caso che il ministro dell'Economia Padoan - proprio in riferimento alla ricapitalizzazione chiesta per Mps - sottolinei come le decisioni prese su un singolo caso hanno conseguenze sulle altre banche per aumenti di capitale, fusioni, acquisizioni. Proprio la strada che deve ora percorrere il nostro sistema del credito.

Nessuna messa in discussione della necessità di regole uguali per tutti in vista di una unione bancaria di là dall'essere conclusa, nella consapevolezza però che oggi l'Europa dell'euro è ancora quella della diversità di 19 paesi. Le banche, ha avvertito di recente il Governatore della Banca d'Italia Visco, non sono imprese come le altre, alla base del loro operare c'è la fiducia, se questa viene a mancare anche soltanto per una di loro, l'intero sistema può essere colpito.
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