ECONOMIA
Banche, il 2017 sarà un anno di grande trasformazione
Un anno di ristrutturazione dunque con molti aumenti di capitale in programma, l'ineludibile taglio dei costi e la necessità di procedere con le aggregazioni per affrontare un mercato non più solo domestico. E l'irrisolta emergenza delle sofferenze bancarie - i crediti ormai inesigibili - a quota 85,47 miliardi secondo i dati di ottobre di Bankitalia. Pesano sui bilanci delle banche e frenano l'espansione del credito, senza la quale non riparte il paese. Poi c'è il capitolo delle banche Popolari - la riforma era attesa da 25 anni - ma ha trovato uno stop nella sentenza del Consiglio di Stato. In attesa della Consulta si sono fermate le trasformazioni in SPA di popolare di Sondrio e Bari, mentre tutto da definire è l'assetto delle banche di credito cooperativo.
Uno scenario complesso alle prese con le regole europee ed una vigilanza bancaria nelle sue decisioni improntata spesso a logiche rigide e inflessibili. Non è un caso che il ministro dell'Economia Padoan - proprio in riferimento alla ricapitalizzazione chiesta per Mps - sottolinei come le decisioni prese su un singolo caso hanno conseguenze sulle altre banche per aumenti di capitale, fusioni, acquisizioni. Proprio la strada che deve ora percorrere il nostro sistema del credito.
Nessuna messa in discussione della necessità di regole uguali per tutti in vista di una unione bancaria di là dall'essere conclusa, nella consapevolezza però che oggi l'Europa dell'euro è ancora quella della diversità di 19 paesi. Le banche, ha avvertito di recente il Governatore della Banca d'Italia Visco, non sono imprese come le altre, alla base del loro operare c'è la fiducia, se questa viene a mancare anche soltanto per una di loro, l'intero sistema può essere colpito.