ECONOMIA
Nuovo appuntamento
Banche, spettro bail-in per Venete, oggi da Padoan
Spettro bail-in per Popolare di Vicenza e Veneto banca, che dopo l'incontro di ieri con la Direzione generale per la concorrenza della Commissione europea oggi vedono Padoan al Tesoro
Oggi è in programma un nuovo appuntamento, a Roma, con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e i vertici dei due istituti. Fra i punti in discussione ci sarà la richiesta dell'Ue di un maggior coinvolgimento dei privati nella ricapitalizzazione.
Chi si aspettava che l'appuntamento di Bruxelles fosse l'occasione per un passo indietro della Commissione è rimasto deluso. Le risposte laconiche dei protagonisti della trattativa non aiutano a rasserenare il clima.
Arrivando all'appuntamento insieme l'a.d. di Veneto Banca, Cristiano Carrus, l'a.d. della Popolare di Vicenza, Fabrizio Viola, ha dribblato i cronisti, che chiedevano se fosse ottimista sulla trattativa, con un "non lo so" che non lasciava presagire nulla di buono.
Mentre martedì il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, aveva opposto un "non commento" all'ipotesi di risoluzione per le due banche.
La trattativa verte su più fronti, dallo schema di fusione dei due istituti agli esuberi, dai modi con cui raggiungere i 6,4 miliardi di ricapitalizzazione chiesti dalla Bce a quelli per smaltire i 9,6 miliardi di sofferenze lorde.
Al momento, però, l'ostacolo più grosso è rappresentato dal contributo di circa un miliardo di euro che l'Unione europea vorrebbe veder arrivare dai privati, per alleggerire l'intervento pubblico.
"Francamente - ha detto il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina - io partirei dal presupposto che i privati hanno già perso o stanno perdendo soldi. A questo punto garantite la possibilità di mettere in sicurezza queste banche attraverso l'intervento pubblico", con il decreto Salvabanche di dicembre.
È invece in dirittura d'arrivo il confronto europeo di Montepaschi. Oggi a Siena il cda farà il punto della situazione. All'accordo manca però qualche tassello, come quello degli esuberi. L'Ue non ha messo sul tavolo una cifra, ma ha chiesto un deciso taglio ai costi. Mps, però, non ha troppi fronti su cui agire, se non quello del personale. Così, il punto di caduta si tradurrebbe in circa 10 mila esuberi. Una cifra che Siena ritiene spropositata.