ECONOMIA
Il Bollettino statistico
Bankitalia: italiani più poveri. Ma stiamo meglio di Germania e Stati Uniti
Alla fine del 2013 si è registrata una flessione della ricchezza netta dell'1,4 per cento. Dall'inizio della crisi il calo è stato dell'8 per cento
Le attività reali, spiega Palazzo Koch, hanno rappresentato il 60% del totale delle attività e quelle finanziarie il restante 40%. Le passività, inferiori a 900 miliardi di euro, sono risultate di poco superiori al 9% delle attività complessive. La flessione del valore delle attività reali (-3,5%), dovuta al calo dei prezzi medi delle abitazioni (-5,1%), prosegue Bankitalia, è stata solo in parte compensata da un aumento delle attività finanziarie (+2,1%) e da una riduzione delle passività (-1,1%). In termini reali (utilizzando il deflatore dei consumi) la ricchezza netta si è ridotta dell'1,7% rispetto al 2012.
Dalla fine del 2007 (ovvero, dall'esplosione della crisi finanziaria) alla fine del 2013, la ricchezza delle famiglie italiane ha subito un calo pari all'8% a prezzi costanti. Nonostante il calo degli ultimi anni, la ricchezza netta delle famiglie italiane rimane elevata nel confronto internazionale, superando quella delle famiglie tedesche e statunitensi.
La ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2012 è risultata infatti pari a 8 volte il reddito lordo disponibile, un rapporto comparabile con quelli di Francia, Giappone e Regno Unito e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada.
Il rapporto fra attività reali e reddito disponibile lordo, pari a 5,4, è inferiore soltanto a quello delle famiglie francesi; mentre relativamente basso risulta il livello di indebitamento (81 per cento del reddito disponibile), nonostante i significativi incrementi dell'ultimo decennio.