MONDO
Intervista al Corsera del presidente della Commissione Ue
Barroso: l'Italia è stata vicina all'abisso, Merkel non c'entra
E, ricordando il dramma della crisi greca, sottolinea: "Siamo stati molto vicini all'abisso anche con l'Italia. E con la Spagna e la Francia. L'Italia e la Francia erano sotto il severo scrutinio dei mercati in momenti estremamente drammatici".
Barroso aggiunge: "Io ho lavorato per l'Europa con tutte le mie forze, e ora la vedo unita, aperta e pronta a diventare più forte dopo la crisi". E sul fronte delle raccomandazioni 'imposte' dalla Ue agli Stati membra osserva: "La Ue non ha imposto un bel niente e la Ue non è Bruxelles. Ma un'unione collettiva di governi". Pur ammettendo che "gli errori politici accadono e le leadership contano", il presidente uscente della Commissione Ue insiste: "Non può durare per sempre il vecchio concetto: europeizzazione del fallimento, nazionalizzazione dei successi. Spesso ottenuti perfino senza una maggioranza parlamentare".
E sul fronte italiano: "Aspetto di vedere nei dettagli il piano di stabilità fra poche ora", ha detto senza però rilasciare altri commenti se per non tornare a sottolineare che "il prezzo sociale pagato finora è troppo grande" e che "i sacrifici ci sono stati ma non è stata la Ue a causarli". E ora, conclude, "le forze dell'integrazione prevalgono su quelle della disintegrazione".