ECONOMIA
Analisi del centro studi
Confindustria: con Quantitative Easing in Italia aumento del Pil dell'1,8%
Grazie a Qe anche 3,2 miliardi di risparmio su interessi per le imprese
E' quanto stima il Centro studi di Confindustria. L'acquisto di titoli per 1.140 miliardi di euro varato dalla BCE - è l'analisi del Csc - determina una riduzione di 1,1 punti dei tassi a lunga e causa una svalutazione dell'11,4% nel tasso di cambio della moneta unica.
Parte di questi effetti sono già stati anticipati dai mercati, perciò le ricadute su Pil e conti delle imprese saranno più rapide. I tassi reali a lungo termine sono ancora alti, in relazione alle condizioni di crescita economica, in molti paesi dell'Euroarea. E tendono a salire con la riduzione della dinamica dei prezzi, ormai sottozero.
Lo stimolo fornito dai bassi tassi nominali a consumi e investimenti, perciò, è limitato e addirittura si riduce. Ciò, insieme al rischio deflazione, ha reso necessario il programma di espansione monetaria appena annunciato dalla BCE e lungamente atteso.
Inoltre, il QE produce un indebolimento del tasso di cambio effettivo dell'euro, che il CSC quantifica dell'11,4%, anch'esso in parte gia' avvenuto. Il combinato tassi-cambio rafforza l'attività economica. Il CSC calcola che i minori tassi alzano il Pil italiano dello 0,2% nel 2015 e di un ulteriore 0,4% nel 2016; il cambio più debole dello 0,6% in ciascun anno.