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ECONOMIA

Bce: tecnici al lavoro per il debutto lunedì del Qe, lo spread sotto quota 90

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Lasciando la sede del Consiglio Bce, a Cipro, per tornarsene in 'continente', Mario Draghi giovedì aveva l'usuale sorriso, a metà fra il soddisfatto e il trattenuto.

Pochi minuti prima aveva spiegato che per il Quantitative easing "è giunto il momento dell'attuazione" e che "inizieremo ad acquistare il 9 marzo" i titoli di Stato.

Draghi può essere contento perché passa il testimone ai tecnici, impegnati fra consultazioni e conference call (una anche ieri fra le banche centrali dell'euro per essere tutti pronti, lunedì mattina, con gli acquisti di bond. I mercati sono galvanizzati ancora più, con lo spread che scende sotto 90 ai minimi dal maggio 2010, i titoli della 'periferia' ai minimi storici di rendimento e l'euro sotto 1,10 dollari a livelli mai visti in 11 anni.

Cosa succede in queste ore, chi fisicamente comprerà i bond dell'Eurozona, con quali meccanismi, lo spiegano gli addetti ai lavori fra Francoforte e Roma: il Qe è infatti suddiviso fra l'Eurotower e gli istituti nazionali che svolgeranno il grosso degli acquisti sui titoli di Stato. I preparativi non sono proprio frenetici, perché nessuno dei due - Bce e istituti nazionali - è nuovo alle operazioni sui mercati. Ma per quanto i tecnici siano ben allenati, ci sarà chi lavorerà anche nel weekend in vista dell'appuntamento di lunedì.

"C'è comunque una fase di assestamento all'inizio del Qe", assicura chi è vicino ai preparativi. A Francoforte c'è un direttorato denominato market operations, di cui fanno parte circa 180 persone, che segue, analizza e opera su obbligazioni e liquidità. Un team di una decina di persone, che fa capo alla divisione 'euro area bond markets', effettuerà tecnicamente il Qe. Al lavoro anche, e soprattutto, le banche centrali nazionali. Partendo il 9 marzo e dovendo comunque assicurare 60 miliardi di acquisti mensili, è probabile che anche queste inizino a darsi da fare subito.

Lo faranno con una serie di accortezze, prima fra tutte l'obbligo per Bce e istituti nazionali di essere "market neutral": non distorcere la formazione naturale dei prezzi. E' probabile, dunque, che gli acquisti - fatti solo sul mercato secondario tramite il ricorso alle banche market makers, e guardando ai prezzi sulle piattaforme esistenti di mercato - si tengano alla larga dai titoli che i tesori stanno mettendo in asta. E che chi compra cerchi di spalmare il Qe su tutte le scadenze fra i due e i 30 anni.

La Bce sorveglierà con occhio attento gli istituti nazionali con un monitoraggio continuo: per far sì che vengano rispettate le quote pari al capitale di ciascun paese nella Bce (l'Italia è vicina al 18% che corrisponderebbe a circa 140 miliardi di titoli da comprare), che la composizione del Qe fra titoli pubblici e non sia quella giusta, per verificare che tutto funzioni a dovere. E gli esperti delle 'market operations' lavoreranno a stretto contatto con il direttorato 'economics', quello responsabile dell'analisi, oltre che con gli esperti legali.
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