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ECONOMIA

"Serve più ambizione, valutare aumento stimoli"

Bce, Panetta: "Ue rischia 2 anni di Pil perso e gap Nord-Sud"

"Dobbiamo rendere operativo lo strumento di Recovery Ue" e "dovremmo valutare se fornire maggiore sostegno fiscale per riportare la domanda al suo potenziale più velocemente" ha detto il membro del Comitato esecutivo della Bce in un'intervista al El Pais

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L'economia statunitense tornerà ai livelli pre-crisi Covid quest'anno grazie al forte stimolo di bilancio, mentre in Europa "non succederà prima di metà 2022 e,a differenza degli Usa, non torneremo ai livelli di crescita pre-crisi,  il che significa che potremmo aver perso permanentemente due anni di crescita". A lanciare l'allarme è Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce. In un'intervista al El Pais, Panetta, risponde che "c'è un significativo rischio di divergenza" alla domanda se sia preoccupato per i danni potenziali alle economie di Spagna e Italia se lo stimolo economico fosse ritirato troppo presto.

"In generale, non sarebbe saggio scommettere su un rapido recupero. Ci sono rischi che possono impedire la realizzazione dei miglioramenti pianificati. E anche se riusciamo a uscire presto dalla pandemia, ci renderemo conto che il danno all'economia è maggiore di quello che vediamo ora" ha detto Panetta. "Nulla impedisce alla zona euro di avere una robusta ripresa - ha osservato - ma per questo l'economia deve essere sostenuta con il livello appropriato di stimolo monetario e fiscale. La prudenza ci dice che è meglio iniettare troppi stimoli che non essere all'altezza"

La risposta deve essere anzitutto l'utilizzo degli strumenti di cui l'Unione si è dotata contro lo shock pandemico, ma potrebbe servire di più. "Dobbiamo rendere operativo lo strumento di Recovery Ue" da 750 miliardi di euro e "dovremmo valutare se fornire maggiore sostegno fiscale per riportare la domanda al suo potenziale più velocemente", dice Panetta.   Inoltre per la Bce, di fronte a un'inflazione ancora lontana dall'obiettivo del  2%, aspettare rischia di essere "ancora più costoso". "Abbiamo - spiega l'ex direttore generale della Banca d'Italia - spazio di manovra perché abbiamo usato solo una parte degli 1,85 miliardi" del Pepp. "Ma se spendiamo questi soldi e siamo ancora al di sotto dell'obiettivo, allora dovremo fare di più".
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