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MONDO

Le forze speciali cercano sei uomini pronti a colpire

Belgio, 21 arresti. Salah ancora in fuga. Il ministro dell'Interno: "Il lavoro non è finito"

Anche oggi a Bruxelles l'allerta terrorismo resta massima: università, scuole e la metropolitana restano chiuse. E' ancora caccia a Salah Abdeslam, il terrorista ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso e attualmente in fuga.

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Bruxelles Anche oggi a Bruxelles l'allerta terrorismo resta massima: università, scuole e metropolitana restano chiuse. La città è ferma perché "il lavoro non è ancora terminato", secondo il ministro dell'Interno, Jan Jambon. Intervistato dalle emittenti statali VRT e RTBF, Jambon ha spiegato che "l'operazione ancora non è terminata, deve continuare", senza dare alcun dettaglio sull'inchiesta e sul luogo in cui si cerca Salah Abdeslam", il terrorista ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso e attualmente in fuga.

Fermate 21 persone
L'uomo non è tra gli arrestati di ieri nell'ambito delle operazioni antiterrorismo condotte nell'area di Bruxelles. Le operazioni nella capitale hanno interessato ieri l'area della centralissima Grand Place, dove l'hotel Radisson Blu, adiacente alla piazza, è stato sigillato e circondato per ore. Analoghe operazioni nella zona di Etterbeek e a Molenbeek, dove la polizia ha sparato su un'auto in corsa e ferito il guidatore. La polizia belga ha arrestato altri cinque sospetti in una nuova serie di raid antiterrorismo condotti oggi, portando il numero totale di persone prese in custodia da ieri sera a 21. Lo ha riferito il portavoce per l'ufficio del procuratore federale citato dal quotidiano De Standaard. Dalle prime ore di oggi, sono stati 24, nel complesso, i raid antiterrorismo tra le città belghe di Bruxelles, Charleroi e Liegi, volte a individuare Salah Abdeslam, sospettato di aver pianificato gli assalti di Parigi. Durante i controlli di polizia, riporta il quotidiano, sono stati confiscati 27 mila dollari ma non sono stati trovati armi o esplosivi. Tuttavia, nonostante la caccia all'uomo da parte della polizia belga e dell'esercito, Abdeslam rimane ancora in libertà.

Nyt: al-Adnani regista attacchi
Il portavoce dell'Isis, il 38enne Abu Mohammad al-Adnani, sarebbe l'uomo che sovrintende agli attacchi dell'organizzazione fuori dall'Iraq e dalla Siria secondo quanto riportato dal quotidiano Usa New York Times che ha citato funzionari americani ed europei.

"Salah avvistato vicino a Liegi, ma è riuscito a fuggire in auto" 
Secondo il sito della Libre Belgique, Salah Abdeslam sarebbe stato intercettato dalle unità speciali di polizia e dalla squadra antibanditismo nei dintorni di Liegi, a Tongre à Rocourt, ma sarebbe riuscito a fuggire a bordo di una Bmw sulla autostrada E40 in direzione della Germania. La notizia non ha però alcuna conferma ufficiale e anzi la Procura Federale belga, nel primo pomeriggio, ha chiarito che l'auto è risultata estranea alle indagini.

Il premier Michel: "Situazione estremamente seria"
La polizia ha chiesto ai media di non comunicare informazioni sui luoghi dove si stavano svolgendo le operazioni. E il premier Michel ha ribadito in tv: la situazione è "estremamente seria". 

Le forze speciali cercano sei uomini pronti a colpire
Almeno sei i jihadisti ricercati.  Nell'elenco c'è Salah Abdeslam, l'attentatore di Parigi a cui sta dando la caccia il mondo intero, ma non solo. L'uomo potrebbe nascondersi proprio a Bruxelles o nelle vicinanze. Salah - scrive Abc News online citando come fonte due suoi amici che hanno chiesto di non essere identificati - li ha chiamati la sera di martedì scorso chiedendo il loro aiuto per scappare in Siria. Avrebbero parlato al telefono via Skype. I due amici hanno raccontato che Salah Abdeslam si trova in grave difficoltà: se da una parte è il ricercato numero uno, dall'altra non sarebbe ben visto dall'Isis perché non si sarebbe fatto esplodere durante gli attacchi dello scorso 13 novembre. Abdeslam avrebbe detto loro di avere rivestito un ruolo marginale negli attentati.

Il fratello: "Salah manipolato"
Il fratello di Abdeslam, Mohamed, intervistato da RaiNews24, ha sostenuto che Salah sarebbe stato manipolato da Abdelhamid Abaaoud, la mente degli attacchi, ucciso durante il blitz della polizia a Saint Denis pochi giorni fa. Alla Tv belga Une, ha inoltre detto di essere sicuro "che Salah abbia avuto un ripensamento, è una persona molto intelligente, che ha fatto un passo indietro perché ha sentito qualcosa, ha sentito che non era quello che voleva". Mohamed vorrebbe che il fratello si costituisse alla polizia. "Non credo che mio fratello sia molto lontano", ha aggiunto. Abdeslam è armato e pericoloso.

Omaggio di Hollande e Cameron alle vittime del Bataclan 
Intanto la Francia ha lanciato la sua offensiva diplomatica per rinsaldare il fronte anti-Isis: il presidente, Francois Hollande, ha ricevuto il premier britannico, David Cameron, e insieme hanno reso omaggio alle vittime ("spalla a spalla", come ha rimarcato Cameron) alle vittime del Bataclan Café, visitando proprio la sala concerti parigina in cui sono morte 89 persone. Cameron si è detto convinto che la Raf debba partecipare ai raid in Siria contro le postazioni dell'Isis, ma ha ricordato che serve l'ok di Westminster. Per ora ha offerto comunque la base britannica di Akrotiri, sull'isola di Cipro, come punto di appoggio per le operazioni contro l'Isis in Siria. Hollande domani sarà a Washington per incontrare il presidente americano, Barack Obama, mercoledì riceverà a Parigi la cancelliera Angela Merkel e giovedì sarà a Mosca per vedere il presidente russo, Vladimir Putin. Ma prima di volare a Mosca, alle 8 di mattina vedrà all'Eliseo il premier italiano, Matteo Renzi.

Mosca: "Distrutte 1000 autocisterne"
La Russia ha fatto sapere che negli ultimi cinque giorni ha distrutto in Siria oltre mille autocisterne per il trasporto del greggio delle raffinerie dell'Isis. L'esercito siriano e le milizie alleate, sostenuto dai bombardamenti russi, hanno preso il controllo di due città della Siria occidentale, guadagnando terreno sui jihadisti. I caccia francesi hanno cominciato a decollare direttamente dalla portaerei Charles de Gaulle per le prime missioni su Iraq e Siria.
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