MONDO
Evacuata la sede dopo una telefonata che minacciava l'esplosione di una bomba
Belgio, allarme cessato dopo le minacce al quotidiano "Le Soir"
La polizia, che ha ispezionato l'intero edificio che ospita la sede del giornale e la zona circostante dove si trovano Parlamento, sede del governo belga e Palazzo Reale, non ha trovato traccia di esplosivi e ha dato il permesso ai giornalisti di rientrare
Belgio
Cessato allarme al quotidiano belga 'Le Soir'. La polizia, che ha ispezionato l'intero
edificio che ospita la sede del giornale e la zona circostante dove si trovano Parlamento, sede del governo belga e Palazzo Reale, non ha trovato traccia di esplosivi e ha dato il permesso ai giornalisti di rientrare. L'evacuazione era stata decisa dopo una telefonata ricevuta nel primo pomeriggio dalla redazione, con cui si minacciava l'esplosione di una bomba per la copertura data all'attentato contro 'Charlie Hebdo'.
L'evacuazione dei locali del principale quotidiano belga francofono è durata oltre cinque ore, ma oggi il giornale sarà nelle edicole come sempre. "Questo allarme bomba in questo giorno emblematico in termini di liberta' d'espressione è semplicemente folle!", ha commentato con l'agenzia Belga il direttore generale del giornale Didier Hamann, ammettendo che la telefonata minatoria prima della strage a 'Charlie Hebdo' "sarebbe stata presa alla leggera e sarebbe addirittura apparsa totalmente impensabile" e "ne avremmo riso".
Invece, dopo quanto accaduto a Parigi tutto, ha sottolineato, "è stato preso molto sul serio" e "ora ci diciamo che tutto può succedere, è una sensazione singolare". Adesso verranno prese misure di sicurezza, anche se discrete, a protezione della redazione, in quanto, ha affermato Hamann, "l'autore sospettato" della telefonata minatoria (Thierry Carreyn, che nel 1999 ha messo una bomba davanti alla sede del partito xenofobo Vlaams Blok, ndr) "ha un passato, e abbiamo timore che passi all'azione".
edificio che ospita la sede del giornale e la zona circostante dove si trovano Parlamento, sede del governo belga e Palazzo Reale, non ha trovato traccia di esplosivi e ha dato il permesso ai giornalisti di rientrare. L'evacuazione era stata decisa dopo una telefonata ricevuta nel primo pomeriggio dalla redazione, con cui si minacciava l'esplosione di una bomba per la copertura data all'attentato contro 'Charlie Hebdo'.
L'evacuazione dei locali del principale quotidiano belga francofono è durata oltre cinque ore, ma oggi il giornale sarà nelle edicole come sempre. "Questo allarme bomba in questo giorno emblematico in termini di liberta' d'espressione è semplicemente folle!", ha commentato con l'agenzia Belga il direttore generale del giornale Didier Hamann, ammettendo che la telefonata minatoria prima della strage a 'Charlie Hebdo' "sarebbe stata presa alla leggera e sarebbe addirittura apparsa totalmente impensabile" e "ne avremmo riso".
Invece, dopo quanto accaduto a Parigi tutto, ha sottolineato, "è stato preso molto sul serio" e "ora ci diciamo che tutto può succedere, è una sensazione singolare". Adesso verranno prese misure di sicurezza, anche se discrete, a protezione della redazione, in quanto, ha affermato Hamann, "l'autore sospettato" della telefonata minatoria (Thierry Carreyn, che nel 1999 ha messo una bomba davanti alla sede del partito xenofobo Vlaams Blok, ndr) "ha un passato, e abbiamo timore che passi all'azione".