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POLITICA

L'ex premier parla a "Che tempo che fa"

Berlusconi: "Serve una coalizione dei moderati d'Italia". "Il mio erede? Non si è ancora fatto vivo"

"Si deve dare vita ad un grande soggetto che deve essere non un partito ma un comitato elettorale". Poi attacca Renzi: "Non siamo una democrazia, la situazione è preoccupante. C'e' un signore mai eletto che guida il governo"

Silvio Berlusconi
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"Serve un soggetto che non deve essere un partito, ma una coalizione di tutti i moderati d'Italia". Lo dice Silvio Berlusconi a 'Che tempo che fa', riferendosi al futuro del centrodestra. "Bisogna estendere Forza Italia", dice. "Si deve dare vita ad un grande soggetto che deve essere non un partito ma un comitato elettorale", aggiunge l'ex premier. La differenza con la Casa delle libertà? "Lì c'erano i partiti, qui è un qualche cosa che va oltre". Chi lo guiderà? "Nelle democrazie è il popolo che decide. Io ho lanciato la crociata di liberta'", dice.

L'attacco a Renzi
Poi Berlusconi attacca Renzi: "Non siamo una democrazia, la situazione è preoccupante. C'e' un signore mai eletto" che guida un governo. E aggiunge: "In Italia c'è una democrazia sospesa, che non mostra di sapere ciò di cui ha bisogno il Paese e sta portando l'Italia ad una crisi forte", sottolinea l'ex premier. "Serve una rivoluzione liberale".

"Renzi - continua Berlusconi - ha fatto tante cose che però non hanno influito sul benessere degli italiani, anzi le cose sono molto degradate. Oggi la prospettiva è al contrario una prospettiva di povertà e questo è quello che mi fa sentire responsabilità di non abbandonare la sfida del 1994". 

Il Patto del Nazareno
Non è mancato anche un riferimento al Patto del Nazareno. "Era un metodo ma il rapporto si è degradato, Renzi ha chiesto ben 17 modifiche al patto iniziale" ha detto Berlusconi spiegando che non è possibile una riedizione del patto. Sul presidente della Repubblica Renzi "ha deciso tutto da solo. Senza neanche interpellarci. Lui mirava a cose nel suo interesse, non a quello del Paese", dice l'ex premier.

Il futuro della leadership di Forza Italia
Poi Berlusconi parla del futuro della leadership di Forza Italia: un erede "non si è ancora fatto vivo, spero accada presto". A chi gli chiede se allora sia lui stesso l'erede, il Cav replica: "No, io non sono candidabile per sei anni e conosce la mia età. Potrò dare una spinta e promuovere una grande crociata ma poi dovrà esserci qualcuno, ci sono grandi personaggi che possono aspirare".

Per il futuro della leadership - precisa l'ex premier - "non penso a delle primarie come sono state fino ad ora perché sono larghissimamente manipolabili. Con le primarie sono stati scelti i peggiori sindaci che le città abbiano avuto nella storia". 

"Grillo è finito, non è più un pericolo"
Critiche anche nei confronti di Grillo: "La sua storia è finita, oggi non c'è alcuna possibilità che vada da qualche parte, i parlamentari del Movimento 5 stelle non contano nulla, Grillo non è più un pericolo, andrà verso un degrado continuativo,
ci vorrà del tempo ma è così".  E aggiunge: "Il disegno del M5s è demenziale".

"Chi ha lasciato Fi fa politica per proprio tornaconto"
L'ex premier parla anche di chi ha lasciato Forza Italia: "Prendono un partito come si prende un taxi" dice riferendosi a Fini, Alfano e Fitto. "Hanno abbandonato Forza Italia dei professionisti della politica. Per me e per la maggioranza di FI la politica è dovere, loro fanno politica per il proprio tornaconto", ha aggiunto il leader azzurro sottolineando che non hanno "speranza di un futuro politico". Su Alfano, Berlusconi ha commentato: "E' attaccato alla sua poltrona con forte affetto".

"Calo consensi FI? Renzi-Salvini in tv 6 ore a settimana"
Poi il Cavaliere aggiunge: "Forza Italia ha avuto un calo dei consensi" perché mentre "io ero confinato a casa mia e in un anno ho fatto 'zero Tv' Renzi e Salvini sono stati presenti sulla Tv nazionale 6 ore alla settimana". 

"Non lascio il Milan, cerco finanziatori" 
Infine, anche un riferimento al calcio: "Sto cercando qualcuno che sia disposto a condividere con me i finanziamenti per il mio Milan. Non ho intenzione di lasciarlo, ma di riportarlo" ai livelli di qualche anno fa, quando era "la squadra più titolata del mondo". 
 
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